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Iran, accordo storico sul nucleare ma Israele non la prende bene

Lo storico accordo tra Iran e le potenze mondiali sul futuro programma nucleare iraniano è realtà. Federica Mogherini da Vienna annuncia l’ufficializzazione del trattato nel corso della riunione plenaria finale, assieme al ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, è afferma: “L’accordo è formalmente concluso. Si apre un nuovo capitolo nelle relazioni internazionali, è il risultato di un lavoro molto duro di tutti noi e ringrazio tutti coloro che siedono a questo tavolo e anche chi sta dietro ed ha lavorato per mesi e per anni per raggiungere questo punto. Un segnale di speranza lanciato al mondo”.

Parole toccanti quelle della Mogherini, ricordiamo inoltre che l’accordo doveva essere concluso già a Vienna entro il 30 giugno, scadenza poi slittata al 7 luglio e ancora al 10 e poi, come detto, alla mezzanotte del 13 luglio. Da Washington il presidente americano Obama conferma il segnale positivo lanciato dall’accordo ribadendo anche a Israele che “grazie all’accordo la comunità internazionale potrà verificare che l’Iran non sviluppi l’arma atomica, Teheran sarà privata del 98 per cento delle sue attuali riserve di uranio arricchito”. Aggiungendo: “E’ un accordo che non si basa sulla fiducia ma sulla verifica, se l’Iran violerà l’accordo tutte le sanzioni saranno ripristinate e ci saranno serie conseguenze”.

L’entrata in vigore dell’accordo dipenderà secondo gli USA dalla velocità con la quale l’Iran procederà verso le misure imposte al suo programma nucleare. I tempi dovrebbero aggirarsi sui sei mesi e le misure previste troverebbero dunque applicazione solo dalla prima metà del 2016 in poi. Da fonti diplomatiche si apprende poi che l’Iran ha accettato il principio di un ritorno alle sanzioni entro 65 giorni qualora fosse accertata una minima violazione del trattato. Insomma, l’accordo mette a tacere la polemica sui possibili rischi del trattato stipulato e confermare quanto di buono fatto dalla diplomazia internazionale per risolvere lo spinoso problema.

Cosa ottiene l’Iran? Teheran otterrà la revoca delle sanzioni internazionali in cambio di importanti riduzioni alla portata del suo programma nucleare che verrà sottoposto ad ispezioni per accertare il rispetto degli impegni presi. Ma non è stato semplice, uno dei punti su cui la trattativa è stata più volte sul punto di naufragare è quello relativo alle centrifughe per l’arricchimento dell’uranio ma secondo l’agenzia Irna tale trattato  non impedirà all’Iran di andare avanti in ricerca e sviluppo sulle “centrifughe” chiave.

Sarebbe inoltre stato raggiunto un compromesso anche sulla questione dell’embargo Onu contro l’Iran su armi convenzionali e missili balistici, l’embargo reggerà infatti altri cinque anni, mentre durerà otto anni l’impianto di sanzioni che prevengono l’acquisto di missili o l’acquisizione della loro tecnologia.

Bisogna registrare l’ira di Israele, difficilmente infatti le rassicurazioni di Obama e la promessa del segretario di Stato John Kerry riusciranno a placare l’ira di Israele che per bocca del suo premier Netanyahu ha definito l’accordo “un errore di proporzioni storiche”. Insomma, il capitolo Iran sembra destinato a ulteriori colpi di scena.