Filosofo della musica, poeta senza confini, sincretico come la sua Terra

Franco Battiato ha attraversato i generi con naturalezza, danzando tra le metriche del cuore e della bellezza

Mr. Tamburino non ho voglia di scherzare, rimettiamoci la maglia i tempi stanno per cambiare, siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro. E ancora Mare mare mare voglio annegare, portami lontano a naufragare. Filosofo della musica, poeta senza confini, “sincretico” come la sua terra, la Sicilia. Franco Battiato nato a Ionia Nomen omen (oggi Giarre) il 22 settembre del 1942 durante la Seconda guerra mondiale, pochi giorni prima della battaglia di Stalingrado prima grande sconfitta della Germania nazista. Franco Battiato nel cuore e nella testa di tutti, non era solo un cantante era l’anima metafisica della sua “terra”, il fuoco dell’Etna e l’eco mitico di mari iconici che bagnano la sua isola: lo Ionio soprattutto.

Vieni a prendere un tè, al “Caffé de la Paix”? O ancora oltre, superando i confini Franco Battiato immaginava di legare mondi lontani tra loro attraverso la musica, l’arte e la filosofia. Una filosofia tutta sua, a tratti difficile da comprendere, un linguaggio apparentemente nascosto ma pronto a svelarsi non appena quella voce, le parole e la sua musica iniziavano a fluire nella nostra anima: Voglio vederti danzare, come le zingare del deserto, con candelabri in testa, o come le balinesi nei giorni di festa.

La forza e il “coraggio” della sua arte musicale – che sì lascerà un vuoto enorme nella nostra piccola porzione di universo – è stata pura ispirazione per generazioni di cantautori siciliani e non, dai primi album sperimentali degli anni Settanta agli indimenticabili dei due decenni successivi, pietre miliari della musica e opere d’arte senza tempo: L’era del cinghiale bianco, La voce del padrone, Mondi lontanissimi, L’imboscata, Fleurs, Inneres auge e l’ultimo Torneremo ancora, due parole che risuonano nostalgiche adesso che Franco Battiato si è spento, oggi 18 maggio 2021 a Milo comune del parco dell’Etna, vulcano Dio che arde da secoli sull’isola siciliana.

Man manu ca passunu i jonna, sta frevi mi trasi ‘nda lI’ossa, ‘Ccu tuttu ca fora c’è ‘a guerra, mi sentu stranizza…Profumi indescrivibili, nell’aria della sera, studenti di Damasco, vestiti tutti uguali. La sua grande amicizia con Manlio Sgalambro, filosofo siciliano: una sintesi tra la filosofia della vita di Arthur Schopenhauer e il materialismo e pessimismo di Giuseppe Rensi. Autore di molti testi di Franco Battiato tra il 1995 e il 2012: “Con Battiato abbiamo avuto lunghe liti, che duravano parecchio. Poi uno dei due, in genere lui, telefonava e il rapporto riprendeva”. Celebre la sua Accetta il consiglio in Battiato Last Summer Dance: Leggete Così parlò Zarathustra, ma tappategli prima la bocca. Anche lui dà consigli. Ma o lui o me.

Maestro senza confini, Franco Battiato ha attraversato i generi con naturalezza, danzando tra le metriche del cuore e della bellezza, quella più pura e irraggiungibile a noi, comuni mortali.

Una catastrofe psicocosmica

mi sbatte contro le mura del tempo.

Sentinella, che vedi?

Una catastrofe psicocosmica

contro le mura del tempo.

Durante la grande guerra nel Gennaio del 1915,

un forte vento spingeva grandi blocchi di ghiaccio galleggianti

imprigionando per sempre la nave dell’audace capitano Shakleton.

Su un piccolo battello, con due soli compagni,

navigò fino a raggiungere la Georgia Australe;

mentre i 22 superstiti dell’isola Elefante

sopportavano un tremendo inverno.

(Deriva, deriva, verso nord, nord-ovest.

Profondità 370 metri 72° di latitudine est).

Per sopravvivere furono costretti a uccidere i loro cani,

per sopravvivere.

Ma il 30 Agosto 1916, il leggendario capitano,

compariva a salvarli con un’altra nave.

E poi parte la musica, ed è magia.

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