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Il taccuino di Nuccio Fava

Devo confessarvi che la preoccupazione per la crisi in Europa e le responsabilità del nostro governo risentono di una profonda amarezza per i sentimenti di dolore e di rimpianto che mi accompagnano dopo la scomparsa della nostra cara amica Vera De Luca . E’stata una militante battagliera e coerente che in particolare da socia e vicepresidente dell’Age ha sempre contribuito con spirito napoletano a farci lavorare meglio, ad essere sempre disponibile e generosa. La vicinanza al lutto e al dolore dei suoi cari, degli amici e dei parenti pur nella inevitabile tristezza ,deve esserci di conforto nel ricordo e nella preghiera . Per ciascuno di noi dovrà costituire una ragione di impegno maggiore e di lavoro più serio ed efficace in un momento in cui le istituzioni e le politiche europee sono in grave crisi.

Scrivo su un quaderno che mi ha imprestato mio nipote dopo avere ascoltato il Tg in attesa di Napoli- Inter. Le “cogitazioni” suggerite dalle news non inducono lieti pensieri come accade quasi sempre. Il nostro mestiere ci vieta di ignorare del tutto i telegiornali anche se la mia tentazione è talvolta forte. Era però anche afflitto e commosso l’animo mio per la morte di Ettore Scola che col suo lavoro straordinario nel cinema ci ha raccontato e fatto conoscere più a fondo l’Italia. Sul piano personale ricordo una cena a L’Avana ospiti del l’ambasciatore Moscato. Teneva banco Gianni Mina’ forte della sua amicizia con Fidel rappresentata come la cosa più importante del mondo. Scola se ne stava quasi in disparte mostrando poco interesse per come si sviluppava la conversazione. In effetti ha sempre parlato con sceneggiature e film indimenticabili che serviranno a far comprender la storia italiana nei suoi aspetti sociali e civili, ma anche politici e politici di sinistra. Saranno utili spero anche ai miei nipotini oggi tutti con meno di 6 anni. Mi ha fatto compagnia Pietro, non prestando alcuna attenzione al telegiornale ,preferendo armeggiare con le sue automobiline. Mio nipotino e’innamorato di calcio e tifa da sempre per l’Inter in competizione con alcuni compagni di classe. Si infastidisce perché lo zio non è dell’Inter e insiste a chiedermi come mai continui ad avere in simpatia la Roma che è un mezzo disastro. Dopo i 2 bei goal dell’Inter e con il Napoli senza reti alla fine Pietro, ultimate le capriole di esultanza sul tappeto, mi chiede cosa è’ successo tra Sarri e Mancini, che significa omofobo…. Scoglio arduo superato solo col ricorso al solito trucco “non si sentivano bene le parole, i microfoni erano lontani “, artificio di solito usati dai cronisti sportivi in casi analoghi, a maggior ragione se la lingua utilizzata è straniera. La partita seguita col nipotino e’stata davvero fantastica anche in un certo senso una lezione di vita. L’ottimo Sarri, ammirato in lungo e in largo, e’incappato in una brutta serata coadiuvato da una prestazione inconcludente e poco fortunata di quasi tutti i suoi giocatori . Accade purtroppo di sbagliare e di commettere errori anche in una partita importante .

Chi invece è convinto di non sbagliare mai è il nostro presidente del Consiglio. Si tratti della crisi con Bruxelles e “la guerra ” con la Merkel con il delinearsi di un conflitto politico in Europa per ora senza sbocchi. Oltre l’ostilità della Germania supportata dalla forte presa di posizione del Ppe (che è pur sempre il partito più numeroso ed influente nel Parlamento europeo) nessun paese dell’euro zona si è espresso a favore del governo italiano. Ma Renzi ritiene di avere sempre ragione , numeri e visione prospettiche migliori degli altri, di potere procedere imperterrito con lo stile ben noto di un solo uomo al comando. Le cose stanno diversamente e non basta certo sostituire il rappresentante italiano all’Ue con un politico di professione pur bravo e competente. Temo anzi che atteggiamenti del genere possano peggiorare la situazione. In Europa c’è già tanto populismo,ritorni di nazionalismo e contrarietà all’euro. Sarebbe oltremodo pericoloso se non esiziale che anche l’Italia finisse col portare acqua al ultimo dei tanti che nei diversi paesi si organizzano e remano contro l’Europa. Limiti e insufficienze ci sono ben noti, critici e insoddisfatti per i tanti ritardi ed errori che andrebbero superati al più presto. Ci vuole però una ripresa politica molto forte accompagnata con progetti di riforma e di sviluppo capaci di porre l’Europa in grado di avviare a soluzione il dramma dei migranti. Ripensare a fondo regole istituti dell’Europa democratica, espandere e rendere continuo il processo di rafforzamento della democrazia europea in ambasce come non mai. Di questo pericolo mortale non c’è stata traccia nell’appassionato intervento del presidente del Consiglio che ha totalmente ignorato la crisi dell’Europa e la condizione dell’Isis, a cominciare dalla Libia sempre più vicina è sempre più preoccupante. Renzi è in fondo entusiasta di quanto fatto fino ad ora e investe tutto nel referendum sulla riforma costituzionale e sul suo esito positivo. Tutti gli altri problemi, e sono tanti, è come non esistessero , mentre la situazione ci pare diversa molo più difficile e complessa. 

(21 gennaio 2016)

da www.aje.it