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Ossigeno per l’Informazione consegna a Laura Boldrini il Pannello della Memoria

Roma – Ossigeno per l’Informazione ha consegnato alla presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, il Pannello della Memoria che  insieme alla scritta “Cercavano la verità. Ventotto nomi una sola storia” – propone un collage di ritratti dei 28 giornalisti italiani uccisi a causa del loro lavoro. La delegazione dell’Osservatorio Ossigeno, composta dal direttore dell’Osservatorio, Alberto Spampinato, dal segretario, Giuseppe Federico Mennella, e dai collaboratori Loredana Colace e Raffaella Della Morte, è stata ricevuta a Montectorio il 23 febbraio. Laura Boldrini ha ricordato che nel 2013 incontrò i familiari dei giornalisti uccisi e tenne a batttesimo a Piazza Montecitorio l’esposizione della Mehari di Giancarlo Siani corredata da una mostra di Ossigeno sui giornalisti italiani uccisi per il loro lavoro. Spampinato e Mennella hanno evidenziato che il Pannello si ricollega a quel momento e si intende promuovere il ricordo colletti-vo di tutte le vittime, anche per far comprendere che cia-scuna di queste tragedie parla di tutte le altre, poiché que-ste uccisioni sono legate da un filo comune: l?uso della violenza per fermare chi cerca la verità. “Io ho conosciuto alcuni di questi giornalisti uccisi, alcuni erano miei amici”, ha detto Laura Boldrini. E quando Spampinato le ha indicato l’immagine del fratello Giovanni, ucciso nel 1972 in Sicilia, ha chiesto: “Quanti anni aveva?”. “Aveva 25 anni, quasi 26, come Giancarlo Siani, come altri ritratti in questo pan-nello”. Boldrini ha individuato il volto di Antonio Russo, il reporter di Radio Radicale ucciso in Georgia nel 2000, e ha commentato, con commozione: “Antonio mi aveva telefonato proprio il giorno prima di essere ucciso”.
Il Pannello della Memoria è stato consegnato al Presidente della Repubblica, al Presidente del Senato, a decine di scuole italiane, a varie associazioni ed istituzioni italiane ed europee che lo espongono nelle loro sedi e in luoghi aperti al pubblico. “In questo modo  ha detto Spampinato – vogliamo richiamare l?attenzione sull?importanza della libertà di informazione e sui rischi della professione giornalistica, perché le ragioni che hanno portato all’assassinio di questi 28 cronisti italiani che “cercavano la verità” si riflettono nel lavoro di migliaia di giornalisti e blogger che subiscono intimidazioni, minacce, abusi da chi cerca di impedire il corretto esercizio della loro funzione di informatori dei cittadini”.