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MAXXI di ROMA, FOOD DAL CUCCHIAIO AL MONDO


logo maxxiMUSEO NAZIONALE
DELLE ARTI
DEL XXI SECOLO
[1]

29 maggio 2015 – 8 novembre 2015

FOOD DAL CUCCHIAIO AL MONDO

Gallerie 1 e 2
a cura di Pippo Ciorra insieme a Giulia Ferracci, Alessio Rosati, Alessandra Spagnoli

Nell’anno dell’EXPO di Milano, la mostra FOOD vuole approfondire i temi architettonici legati a immagazzinamento, distribuzione, consumo e smaltimento del cibo e delle materie prime, stimolando il confronto con le questioni primarie dello spazio e del tempo che abitiamo.

Una mostra per raccontare
come il cibo attraversa, cambia e influenza
il corpo, la casa, le strade, le città, il paesaggio
di tutto il mondo

Oltre 50 opere di diversi artisti e architetti che, in un percorso che si espande dalla dimensione del corpo umano fino a quella globale, dalla cucina alla casa, dalla città alla regione, al mondo, affrontano gli effetti globali politici, sociali, urbani, economici, che la produzione, la distribuzione, il consumo e lo smaltimento del cibo hanno sulle comunità e i territori.

FOOD dal cucchiaio al mondo è organizzata in sei sezioni: partendo dal corpo e – passando per la casa, la strada, la città, il paesaggio – si arriva al mondo, ovvero alle grandi questioni della geopolitica e degli assetti mondiali della produzione/distribuzione del cibo.

HenryHargreaves_No Seconds_TED BUNDY

CORPO

La sezione indaga gli aspetti rituali, religiosi e intimi dello spazio legato al cibo.

Introdotta da un omaggio all’arte barocca (la Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso Terrestre del Domenichino), porta il visitatore alla scoperta di come i gesti necessari al maestro de tè siano essenziali alla definizione del modulo dello spazio domestico giapponese, di come la rappresentazione del pasto possa far riflettere sulla misura spaziale e temporale della cella del condannato (nelle fotografie di Hargreaves); di come il cibo interpreti lo straniamento dello spazio “fuori dallo spazio” dell’astronauta Samantha Cristoforetti.

CASA

Mentre i maestri del Bauhaus ridefinivano il concetto complessivo di abitazione, Margarethe Schütte-Lihotzkydava forma, col suo rivoluzionario concetto di “cucina componibile”, allo spazio domestico moderno. Oltre alla ricostruzione della sua Frankfurt Kitchen,la sezione ospita altri progetti di spazi per la preparazione o la conservazione del cibo che hanno modificato o modificano radicalmente il nostro modo di pensare: dai contenitori Tupperware in pvc degli anni Cinquanta e dal primo frigo domestico, fino alle immagini delle cucine “sicure” e a basso consumo energetico realizzate dal WFP per le donne dei paesi in via di sviluppo.

STRADA

La sezione indaga soprattutto il ruolo sociale del cibo, presente nella strada e nella piazza come generatore di vita pubblica. Oltre alle immagini e ai video della performance di Gordon Matta-Clark e del suo ristorante a Lower Manhattan, in mostra troveremo foto, video e oggetti dei dabbawala di Mumbay, una ricostruzione della White Limousine Yatai, il ristorante mobile dei giapponesi Atelier Bow-Wow, il supermercato virtuale made in Corea dove per far spesa basta usare il QR code mentre si aspetta la metropolitana.

CITTÀ

Fin dal Settecento gli architetti inseguono l’utopia dell’integrazione perfetta tra città e agricoltura. Dai disegni di Ledoux alla Ferme Radieuse di Le Corbusier, dalla Broadacre di Wright ai progetti contemporanei di agricoltura urbana, la sezione mostra foto e modelli di città/mercati/luoghi di incontro e integrazione nei quali il cibo è l’attore principale della qualità sociale e dell’”effetto città”. Osserveremo il Markt Hal di Rotterdam di MVRDV e la riqualificazione del famoso mercato di Santa Caterina a Barcellona di Miralles Tagliabue, gli alveari urbani di Snøhetta e un progetto site specific di orto urbano “agricivico” di Richard Ingersoll.

 PAESAGGIO

Paesaggio agricoltura e cibo sono una triade onnipresente nella discussione sui territori contemporanei.

Nella sezione vengono esposti quei progetti che meglio traducono la centralità evidente di questo tema in bellezza e innovazione da un lato, e in immagini potenti e controverse dall’altro: dalle saline (in mostra, tra gli altri, il progetto fotografico di ZivKoren sull’estrazione del sale in Etiopia) alla Génoscope de Lanaud, progettata da Jean Nouvel in Francia, a una selezione dei molti e celebratissimi progetti di cantine in Italia e all’estero.

MONDO

ll cibo è un tema essenziale della geopolitica e dell’antropologia globale. Questa sezione presenta dati su popolazione urbana e rurale, urbanizzazione, produzione, denutrizione (circa 800 milioni di persone tra il 2012 e il 2014) e molto altro. La FAO e il WFP hanno fornito dati, mappe e progetti-testimonial di questa condizione che sono stati poi tradotti dallo staff curatoriale del MAXXI in immagini, animazioni e info-grafiche. A rappresentare la presenza delle agenzie dell’ONU, il MAXXI ospita in questa sezione un grande cucchiaio blu, lo stesso che caratterizza le postazioni multimediali disposte sul sito espositivo di Expo Milano 2015 e che rappresenta il tema “Sfida Fame Zero • Uniti per un mondo sostenibile” con cui le Nazioni Unite intendono dare slancio ai temi legati all’alimentazione portandoli all’attenzione del grande pubblico.Insieme ai dati saranno presentati progetti-simbolo come il Centro norvegese di raccolta globale dei semi e la Seed Cathedral di Thomas Heatherwick realizzata in occasione di EXPO 2010 Shangai e la mostra fotografica di Chris Terry, per il progetto Family Meals di WFP e Commissione Europea che racconta gli spazi come luoghi di condivisione attraverso il cibo.

Informazioni utili

Via Guido Reni, 4/A
00196 Roma

ORARI DI APERTURA

Dal martedì al venerdì 11.00-19.00
Sabato 11.00-22.00
Domenica 11.00-19.00
La biglietteria chiude un’ora prima

Chiusure
tutti i lunedì
1 maggio
25 dicembre