Accordo fiscale Italia-Vaticano

La convenzione, in linea con il processo di trasparenza, prevede il pagamento delle imposte sulle rendite finanziarie a partire dal 2014.

Immagine: L’ingresso alla Città del Vaticano

Italia e Vaticano hanno firmato una convenzione in materia fiscale. Lo rende noto la Santa Sede, spiegando che si tratta di un “nuovo passo verso la trasparenza finanziaria”. L’accordo, che entrerà in vigore con la sua ratifica, prevede il pagamento delle imposte sulle rendite finanziare a partire dal 2014. L’accordo è stato sottoscritto mercoledì 1° aprile presso la Segreteria di Stato. Hanno firmato: per la Santa Sede, Monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i rapporti con gli Stati e, per l’Italia, il ministro dell’economia e delle finanze, Pier Carlo Padoan.

Un nota del Vaticano spiega che “in linea con il processo in atto verso l’affermazione a livello globale della trasparenza nel campo delle relazioni finanziarie, la convenzione recepisce il più aggiornato standard internazionale in materia di scambio di informazioni (articolo 26 modello Ocse) per disciplinare la cooperazione tra le autorità competenti delle due parti contraenti.

Lo scambio di informazioni riguarderà i periodi d’imposta a partire dal primo gennaio 2009. La convenzione, a partire dalla data di entrata in vigore, consentirà il pieno adempimento, con modalità semplificate, degli obblighi fiscali relativi alle attività finanziarie detenute presso enti che svolgono attività finanziaria nella Santa Sede da alcune persone fisiche e giuridiche fiscalmente residenti in Italia. Gli stessi soggetti potranno accedere ad una procedura di regolarizzazione delle stesse attività, con i medesimi effetti stabiliti dalla legge n. 186/2014.

L’accordo, precisa la sala stampa vaticana, non rientra nell’ambito della “voluntary disclosure”, poiché il Vaticano non è in alcuna “black list” e non va pertanto apparentato ai recenti accordi che l’Italia ha siglato con Svizzera o Lichtenstein. La convenzione entrerà in vigore con la ratifica delle rispettive giurisdizioni (da parte del Vaticano, di fatto, è già ratificato).

Per la Santa Sede, precisa la sala stampa, si tratta di “un ulteriore passo nella trasparenza finanziaria”. La convenzione attua, inoltre, quanto previsto dal Trattato del Laterano relativamente all’esenzione dalle imposte per gli immobili della Santa Sede indicati nello stesso trattato. Infine, è integrato nella Convenzione lo scambio di note del luglio 2007 tra il ministero degli affari esteri e la segreteria di Stato, che prevede la notifica per via diplomatica degli atti tributari ad enti della Santa Sede.

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