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La Legge di stabilità 2015 del Governo Renzi vola a Bruxelles. La manovra punta sul taglio delle tasse per il rilancio dell’economia del Paese.

In foto il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan

Entro il 29 ottobre la Commissione europea dovrà pronunciarsi sulla Legge di stabilità 2015 che il Consiglio dei ministri ha licenziato ieri. La manovra dovrebbe essere di circa 36 miliardi di euro e punta sulla riduzione della pressione fiscale che negli ultimi anni ha avuto una ricaduta negativa sul Paese a tutti i livelli, dalle famiglie in primis, alle imprese ai lavoratori dipendenti, ai disoccupati in cerca di lavoro e su quei cittadini che hanno perso il lavoro, per essere stato spazzato via dalla crisi. Una manovra studiata per il rilancio dell’economia italiana, da anni a crescita zero, che lascia senza fiato le famiglie che non arrivano più a fine mese, in un patologico contesto di disoccupazione, con imprese agonizzanti ridotte al fallimento, sotto la scure delle tasse.
Una situazione che Renzi twittando definisce “pazzesca” e aggiunge… “Abbassare le tasse, come tagliare gli sprechi, non è di destra né di sinistra…. in Italia è semplicemente giusto… ”.
Il taglio alle tasse promesso dal Governo Renzi si attesta sui 18 miliardi di euro, che dovrà servire per la copertura finanziaria del valore di 10 miliardi per il bonus degli 80 euro in busta paga, e dei 5 miliardi per il taglio dell’Irap in favore delle imprese, e per finire servono i soldi a copertura dei versamenti contributivi triennali in favore dei neo-assunti.
La seconda parte dei 36 miliardi saranno impiegati a vario titolo, quasi sette dei complessivi 18 riguarderanno impegni già assunti dai governi precedenti, altre risorse saranno investite per gli ammortizzatori sociali , un miliardo andranno ai comuni fuori dal patto di stabilità, e quasi due miliardi nell’ambito delle detrazioni previste per le ristrutturazione nel settore energetico.
Quanto al capitolo delle entrate il Governo basa il suo programma su 11 miliardi di deficit , su una spending review piu’ corposa con tagli che dovrebbero superare i 15 miliardi indicati da Carlo Cottarelli. Le province dovranno elargire circa 5 miliardi, i comuni quasi 2 miliardi, le regioni partecipare con 3 miliardi e in proposito Padoan non esclude un aumento delle tasse da parte proprio delle regioni..
E’ probabile che questa legge di stabilità 2015 spedita dal Governo a Bruxelles, induca la Commissione europea ad un richiamo per l’Italia, rispetto al pareggio strutturale di bilancio che fino al 2017 non appare certo. Matteo Renzi ha comunque sottolineato che sarà rispettato il parametro del 3%, ma per altro si andrà in deroga al fiscal compact , passando dalle …circostanze eccezionali, tali riforme strutturali e crisi finanziaria …
Per il 29 ottobre sapremo quale sarà il parere di merito della Commissione sulla manovra, e quali saranno nel caso di un rilievo gli aggiustamenti che Renzi dovrà apportare, anche se qualche cautela preventiva probabilmente è stata prevista dal Governo.