
di Gian Piero Corso
PALERMO, 3 marzo 2025 – (GPC) Tanta commozione questa mattina nella sala “Lavitrano” del Palazzo arcivescovile di Palermo dove dopo tanta attesa si è dato inizio alla fase diocesana del processo di canonizzazione di Padre Matteo La Grua, frate francescano conventuale, già ritenuto santo in vita dai palermitani e soprattutto dal “popolo carismatico”, gli aderenti al Rinnovamento nello Spirito, che Padre Matteo ha seguito con amore sin dal loro nascere in città e poi divenendone guida anche a livello nazionale.
Questa mattina alla presenza del Vescovo Corrado Lorefice si è insediato il tribunale ecclesiastico che dovrà analizzare il corposo dossier e tutta la documentazione e dovrà sentire i numerosi testimoni che attesteranno oltre alle virtù eroiche del frate francescano, le grandi caratteristiche di santità che si spera presto lo porteranno agli onori dell’altare.
A farne parte oltre al Vescovo, che ne è il presidente, la professoressa Mariuccia Lo Presti, Direttrice dell’Ufficio Diocesano per l’Insegnamento della Religione Cattolica e docente presso la Facoltà Teologica di Sicilia, con le funzioni di vice-postulatrice; Padre Leo Pasqua, Direttore spirituale del Seminario arcivescovile di Palermo, quale promotore di giustizia; Padre Giovanni Oliva, in qualità di Delegato del Vescovo; Massimo Bertolino, notaio. Don Sergio Caputo, Cancelliere della Curia palermitana, ha redatto il verbale di insediamento del Tribunale e dell’apertura del processo canonico.
Il postulatore per la causa che riguarda Padre Matteo La Grua è Padre Zdzisław Józef Kijas, postulatore generale dell’ordine dei frati francescani conventuali.

“Padre Matteo La Grua è stato un grande uomo di fede e umile e docile discepolo del Signore – ha detto don Corrado Lorefice, aprendo i lavori del processo di canonizzazione – un discepolo che ha percorso la via del Signore nella radicalità”.
In rappresentanza del Comune di Palermo era presente l’Assessore Fabrizio Ferrandelli e per il Comune di Castelbuono, paese natale di Padre Matteo, l’Assessore Salvatore Mirabile.
A portare i saluti della famiglia francescana, Padre Gaspare La Barbera, provinciale: “Di lui mi piace ricordare il dono di riuscire a vedere cosa c’è all’interno delle persone. La sua è stata una vita a servizio degli altri. Dava “quel di più” che la fede a volte chiede, e che gli uomini con fatica riescono a dare. Lui era l’esempio di che cosa vuol dire consegnare la propria vita al Signore e lasciare a Lui di farne ciò che vuole. E amava ripetere che “tutti i momenti sono buoni per il Signore, per farsi presente con il suo abbraccio misericordioso e invitarci alla conversione”.”
Presente anche Salvatore Martinez, già Presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito. “Sì, il grande giorno è arrivato e sono profondamente commosso! – ha detto Martinez –. Dopo un lungo lavoro preparatorio, fervide attese e sollecitazioni da ogni parte del mondo e soprattutto tanta preghiera si è aperto il Processo Diocesano per la Canonizzazione di Padre Matteo, tra gli iniziatori e tra i primissimi responsabili del Rinnovamento nello Spirito in Italia.
Ricordo il giorno delle sue esequie, il 17 gennaio 2012, in una Cattedrale di Palermo gremitissima, con tanta gente sistemata fuori nel sagrato, prendendo la parola all’inizio del mio discorso di commiato a Padre Matteo dissi, con ferma gioia: “𝑄𝑢𝑖, 𝑑𝑖𝑛𝑎𝑛𝑧𝑖 𝑎 𝑛𝑜𝑖 𝑔𝑖𝑎𝑐𝑒 𝑢𝑛 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑜, 𝑐ℎ𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑣𝑒𝑛𝑒𝑟𝑒𝑟𝑎̀ 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑢𝑛 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑜!”.
Partì un applauso fragoroso della gente, lunghissimo, quasi liberatorio, dinanzi a un presbiterio presieduto dal card. Paolo Romeo che subito si unì in atto di lode al Signore”.
“Oggi la famiglia del Rinnovamento – conclude Salvatore Martinez – è in festa perché inizia il Processo di Canonizzazione di uno dei “𝑝𝑎𝑑𝑟𝑖 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑎𝑡𝑜𝑟𝑖 𝑑𝑒𝑙 𝑅𝑛𝑆”, certamente uno dei leader carismatici più ammirati al mondo”.

Anche Giuseppe Contaldo, Presidente Nazionale del Rinnovamento nello Spirito ha inviato il suo grato messaggio per Padre Matteo:
“𝑃𝑒𝑟 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑛𝑜𝑖 𝑒̀ 𝑢𝑛 𝑚𝑜𝑡𝑖𝑣𝑜 𝑑𝑖 𝑔𝑟𝑎𝑛𝑑𝑒 𝑔𝑖𝑜𝑖𝑎 𝑐𝑜𝑛𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑙’𝑎𝑝𝑒𝑟𝑡𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑓𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑖𝑜𝑐𝑒𝑠𝑎𝑛𝑎 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖 𝑐𝑎𝑛𝑜𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑑𝑖 𝑝𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑀𝑎𝑡𝑡𝑒𝑜 𝐿𝑎 𝐺𝑟𝑢𝑎. 𝐼𝑛𝑛𝑎𝑙𝑧𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑔ℎ𝑖𝑒𝑟𝑒 𝑑𝑖 𝑟𝑖𝑛𝑔𝑟𝑎𝑧𝑖𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑎𝑙 𝑆𝑖𝑔𝑛𝑜𝑟𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑐𝑒𝑙𝑜 𝑑𝑜𝑛𝑎𝑡𝑜 𝑒 𝑓𝑎𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑜𝑠𝑐𝑒𝑟𝑒 𝑖𝑛 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑖 𝑚𝑜𝑑𝑖.
𝐿𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑠𝑖 𝑑𝑖𝑣𝑖𝑑𝑒𝑣𝑎 𝑛𝑒𝑙 𝑠𝑒𝑟𝑣𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑎𝑖 𝑝𝑜𝑣𝑒𝑟𝑖, 𝑎𝑖 𝑑𝑒𝑏𝑜𝑙𝑖, 𝑎𝑖 𝑠𝑜𝑓𝑓𝑒𝑟𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑟𝑝𝑜 𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑒 𝑛𝑒𝑙 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑒𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑑𝑜𝑣𝑒 𝑡𝑟𝑎𝑠𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑣𝑎 𝑜𝑟𝑒 𝑒𝑑 𝑜𝑟𝑒 𝑎𝑑 𝑎𝑠𝑐𝑜𝑙𝑡𝑎𝑟𝑒 𝑖 𝑝𝑒𝑛𝑖𝑡𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑝𝑒𝑟 𝑚𝑜𝑠𝑡𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑙𝑎 𝑝𝑎𝑡𝑒𝑟𝑛𝑖𝑡𝑎̀ 𝑑𝑖 𝐷𝑖𝑜. 𝑃𝑎𝑑𝑟𝑒 𝑀𝑎𝑡𝑡𝑒𝑜 𝑒̀ 𝑓𝑟𝑎 𝑐𝑜𝑙𝑜𝑟o 𝑖 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑖 𝑖𝑙 𝑃𝑎𝑝𝑎 𝑑𝑒𝑓𝑖𝑛𝑖𝑠𝑐𝑒 «𝑡𝑒𝑠𝑡𝑖𝑚𝑜𝑛𝑖 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑠𝑒𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑖𝑎» 𝑑𝑎 𝑐𝑢𝑖 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑠𝑎𝑐𝑒𝑟𝑑𝑜𝑡𝑒, 𝑐𝑜𝑚𝑒 𝑜𝑔𝑛𝑖 𝑓𝑒𝑑𝑒𝑙𝑒, 𝑑𝑜𝑣𝑟𝑒𝑏𝑏𝑒 𝑝𝑟𝑒𝑛𝑑𝑒𝑟𝑒 𝑒𝑠𝑒𝑚𝑝𝑖𝑜.
𝑉𝑖𝑣𝑖𝑎𝑚𝑜 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑡𝑒𝑚𝑝𝑜 𝑑𝑖 𝑖𝑛𝑖𝑧𝑖𝑜 𝑑𝑒𝑙 𝑝𝑟𝑜𝑐𝑒𝑠𝑠𝑜 𝑑𝑖́ 𝑐𝑎𝑛𝑜𝑛𝑖𝑧𝑧𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑐𝑜𝑛 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑓𝑖𝑑𝑢𝑐𝑖𝑎 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝐷𝑖𝑣𝑖𝑛𝑎 𝑃𝑟𝑜𝑣𝑣𝑖𝑑𝑒𝑛𝑧𝑎 𝑒 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑜 𝑆𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑜 𝑜𝑟𝑎𝑛𝑡𝑒, 𝑐𝑒𝑟𝑡𝑖 𝑑𝑖 𝑎𝑣𝑒𝑟𝑙𝑜 𝑝𝑟𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑛𝑒𝑙𝑙𝑎 𝑠𝑐ℎ𝑖𝑒𝑟𝑎 𝑑𝑒𝑖 𝑠𝑎𝑛𝑡𝑖 𝑖𝑛 𝑐𝑖𝑒𝑙𝑜 𝑐ℎ𝑒 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑐𝑒𝑑𝑒 𝑝𝑒𝑟 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑛𝑜𝑖”.

“Sento in questo momento una grande gioia e commozione, ma anche una profonda gratitudine al Signore per avere avuto l’opportunità di conoscere Padre Matteo, di lavorare con lui anche nella quotidianità del nostro Rinnovamento – dice Tonino Tirrito, Coordinatore regionale del Rinnovamento nello Spirito –. Mi piace ricordare due cose: stare vicino a lui, in eventi importanti ma anche in occasioni ordinari significava sempre sentire il profumo del cielo. C’era sempre Dio in quello che faceva. E poi ho pensato: cosa avrebbe fatto lui in un momento come questo in cui si ricordano le sue qualità, la sua vita meravigliosa, penso che avrebbe preso le mani e si sarebbe coperto il volto come un bambino quasi a dire non guardate me ma Gesù”.
“Tanta gioia oggi nel vedere tante persone che hanno incontrato Padre Matteo e hanno avuto una conversione della propria vita – racconta Antonio Bonetti, Coordinatore diocesano del Rinnovamento nello Spirito –. Da lui si andava per una preghiera per i propri bisogni fisici e si ritornava, da quell’incontro trasformati interiormente, con un amore per Cristo e per il Vangelo. Oggi siamo ancora qui a testimoniare questa “vita nuova” donataci dal Signore per mezzo di Padre Matteo”.

Nota Biografica di Padre Matteo La Grua
Padre Matteo La Grua, figlio di Vincenzo e Anna Sottile, è nato a Castelbuono il 15 febbraio 1914. Entra nel Seminario dei Frati Minori Conventuali di Montevago (Agrigento) il 28 ottobre 1926, ha compiuto gli studi ginnasiali. Ha emesso i voti temporanei nell’Ordine dei Frati Minori Conventuali il 4 ottobre 1930 ed i voti solenni a Roma, presso il Collegio Serafico, il 19 marzo 1935. Compiuti gli studi liceali e filosofici a Palermo e gli studi teologici a Roma alla Pontificia Facoltà di San Bonaventura, si è laureato in Sacra Teologia nel 1940. Ha ricevuto l’Ordinazione sacerdotale a Roma il 25 luglio 1937.
Uomo di grandissima cultura ha insegnato teologia nel Collegio dell’Ordine dei Frati Minori Conventuali a Palermo dal 1939 al 1952, e nel Seminario Arcivescovile e Convitto Ecclesiastico dal 1960 al 1965. È stato Ministro provinciale della Sicilia dal 1952 al 1958, Vicario episcopale e Presidente del Tribunale ecclesiastico diocesano dal 1952.

Il 10 ottobre 1975, Sua Eminenza il Cardinale Salvatore Pappalardo gli affidò il mandato di guidare il popolo dei carismatici di Palermo e da quello stesso anno, servì il Gruppo Maria del Rinnovamento nello Spirito presso la Chiesa del Sacro Cuore della Noce movimento di preghiera nato nel ‘67 in seno alla Chiesa cattolica e fiorente a Palermo dal ’75. È stato il fondatore del Centro “Gesù Liberatore” e dell’omonima Fondazione al Fondo Margifaraci a Palermo.

Da quell’anno fino al giorno del suo decesso, avvenuto il 15 gennaio 2012, alla veneranda età di 97 anni, Padre Matteo si è letteralmente speso per il popolo di Dio accogliendo tutti coloro che, malati nel corpo o nello spirito, bussavano alla porta del cortile di via Ruggerone da Palermo – uno degli accessi al convento, proprio sul retro della chiesa Sacro Cuore di Gesù, alla Noce – dove ivi dimorava, divenendo punto di riferimento fondamentale e meta di speranza per gente proveniente da ogni parte della città di Palermo, della Sicilia, da diverse parti d’Italia e anche dall’estero. Padre La Grua ha sempre aperto la sua porta a tutti, dalla duchessa di Aosta e ad alcuni Reali d’Europa, in segreta visita, all’ultimo dei poveri del quartiere, persone con problemi di ordine fisico, che si accostavano alle preghiere di guarigione, ma anche con mali spirituali, bisognosi di un consiglio.
Ogni giorno, ininterrottamente, per ben 37 anni una lunga fila fedeli ha continuato a bussare incessantemente alla porta della piccola segreteria, chiedendo un sostegno, una preghiera o un colloquio con il sacerdote che, nonostante la veneranda età, non ha mai lasciato inascoltate le voci e le loro richieste di aiuto, asserendo che «i bisogni della gente non vanno mai in pensione. Di conseguenza, nemmeno i sacerdoti».
Padre Matteo è stato riconosciuto come uno tra i più importanti esorcisti internazionali del XX secolo. (gpc)