31 anni dopo La verità ancora celata

Onorare significa anche trovare la verità

di Francesco Mazzarella

Ricordare le vittime della mafia nel 2024, così come in ogni altro anno, ha una profonda importanza sociale, culturale e morale. Ecco alcune ragioni chiave per cui è essenziale mantenere viva la memoria delle vittime delle mafie:

1. **Onorare il coraggio e il sacrificio**

Molte vittime della mafia, tra cui magistrati, poliziotti, giornalisti e cittadini comuni, hanno perso la vita per combattere contro le organizzazioni criminali o per essersi rifiutati di piegarsi alle loro minacce. Ricordarli è un atto di rispetto e riconoscimento del loro coraggio e del loro sacrificio.

2. **Educare e sensibilizzare**

Ricordare le vittime aiuta a mantenere viva la consapevolezza del problema della mafia. Le nuove generazioni devono conoscere la storia delle vittime per capire l’importanza della legalità e della giustizia. Questo processo educativo è fondamentale per costruire una società più giusta e resistente alla criminalità organizzata.

3. **Promuovere la cultura della legalità**

La memoria delle vittime rafforza la cultura della legalità. Commemorare chi ha lottato contro la mafia e ne è stato vittima ricorda a tutti l’importanza di vivere secondo i principi della giustizia e del rispetto delle leggi, incoraggiando comportamenti virtuosi e il rifiuto della complicità con il crimine.

4. **Contrastare l’omertà e l’indifferenza**

Il ricordo delle vittime combatte l’omertà e l’indifferenza, fenomeni che le mafie sfruttano per mantenere il loro potere. Celebrare la memoria delle vittime aiuta a rompere il silenzio che spesso circonda le attività mafiose e incoraggia le persone a denunciare e opporsi alle ingiustizie.

5. **Rafforzare il senso di comunità**

Ricordare le vittime unisce la comunità in un impegno comune contro la mafia. Le commemorazioni pubbliche e le iniziative collettive creano un senso di solidarietà e di condivisione, dimostrando che la società civile è compatta nel rifiuto della violenza e dell’illegalità.

6. **Impedire la distorsione della storia**

Tenere viva la memoria delle vittime impedisce che la storia venga distorta o dimenticata. È un modo per contrastare la retorica mafiosa che tenta di legittimare le proprie azioni o di minimizzare il proprio impatto negativo sulla società.

7. **Sostenere i familiari delle vittime**

Per i familiari delle vittime, il ricordo pubblico dei loro cari è un riconoscimento del loro dolore e del loro sacrificio. È un modo per dimostrare loro che non sono soli e che la società riconosce e onora il sacrificio dei loro cari.

8. **Stimolare il progresso legislativo e operativo**

La memoria delle vittime può stimolare l’azione politica e legislativa. Ricordare gli atti eroici e le tragedie vissute può spingere i legislatori e le istituzioni a rafforzare le leggi contro la mafia e a migliorare le misure di protezione e supporto per chi si oppone alla criminalità organizzata.

In sintesi, ricordare le vittime della mafia nel 2024 è un atto necessario per onorare chi ha sacrificato la propria vita per la giustizia, per educare le nuove generazioni, per promuovere la legalità, per contrastare l’omertà, per rafforzare il senso di comunità, per impedire la distorsione della storia, per sostenere i familiari delle vittime e per stimolare il progresso legislativo. È un modo per costruire una società più consapevole, giusta e resiliente di fronte al crimine organizzato.

Tutto questo è giusto, tutto questo deve essere fatto e ripetuto, senza mai stancarsi di farlo, perché la ricerca della verità deve continuare… mi chiedo però dopo 31 anni perché ancora questa verità non c’è… cosa continuiamo a nascondere dietro queste morti, cosa e chi continuiamo a proteggere… “le loro idee camminano sulle nostre gambe…” ma quando cammineranno sulle gambe della “politica” delle istituzioni…. 

E per non dimenticare ….. 

Le stragi di mafia del 1992 in Italia sono tra gli eventi più tragici e significativi nella storia della lotta contro la criminalità organizzata. Gli attentati di Capaci e di via D’Amelio, che causarono la morte dei magistrati Giovanni Falcone e Paolo Borsellino insieme a molti membri delle loro scorte, segnano un punto di svolta nella consapevolezza e nella reazione dello Stato e della società civile contro la mafia. Tuttavia, la verità su queste stragi è complessa e ancora oggi non del tutto chiarita.

 Il contesto e gli eventi

1. **Strage di Capaci (23 maggio 1992)**:

   – Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della scorta (Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro) furono uccisi in un attentato dinamitardo sull’autostrada A29, vicino a Capaci, nei pressi di Palermo.

   – La mafia, in particolare Cosa Nostra, organizzò l’attentato per eliminare Falcone, simbolo della lotta contro la criminalità organizzata, e per intimidire lo Stato.

2. **Strage di via D’Amelio (19 luglio 1992)**:

   – Paolo Borsellino e cinque membri della sua scorta (Emanuela Loi, Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina) furono uccisi da un’autobomba mentre Borsellino visitava la casa della madre a Palermo.

   – Questo attentato avvenne solo 57 giorni dopo la morte di Falcone, dimostrando l’audacia e la ferocia della mafia.

La verità e le indagini

1. **Le prime indagini**:

   – Le indagini iniziali identificarono esecutori materiali appartenenti a Cosa Nostra, e numerosi mafiosi furono arrestati e condannati per le loro responsabilità negli attentati.

   – I pentiti di mafia fornirono testimonianze cruciali che portarono all’identificazione dei mandanti e degli esecutori.

2. **Zone d’ombra e depistaggi**:

   – Negli anni, sono emersi dubbi e perplessità su possibili depistaggi e ombre che hanno offuscato le indagini. In particolare, è stato accertato che alcuni funzionari dello Stato potrebbero aver manipolato le prove o deviato le indagini.

   – La testimonianza di Vincenzo Scarantino, ritenuta inizialmente cruciale, si è rivelata poi falsa, portando a un grave depistaggio nelle indagini sulla strage di via D’Amelio.

3. **Misteri irrisolti**:

   – Non è ancora del tutto chiaro il ruolo di eventuali mandanti esterni a Cosa Nostra, inclusi potenziali collegamenti con parti deviate dello Stato o con altre organizzazioni criminali.

   – Le cosiddette “trattative Stato-mafia”, che si ipotizza siano avvenute in quegli anni, suggeriscono che alcuni esponenti delle istituzioni avrebbero cercato un accordo con la mafia per fermare la stagione delle stragi.

4. **Nuove inchieste e rivelazioni**:

   – Negli ultimi anni, sono state avviate nuove inchieste per fare luce su queste zone d’ombra. Alcuni processi hanno portato a nuove condanne e alla rivelazione di ulteriori dettagli sui depistaggi e sulle possibili collusioni.

   – La figura di Paolo Borsellino, che aveva scoperto informazioni cruciali poco prima di morire, e il contenuto dell’agenda rossa scomparsa sono ancora al centro delle indagini.

L’importanza della memoria e della verità

Ricordare e cercare la verità sulle stragi di mafia del 1992 è fondamentale per diversi motivi:

1. **Giustizia per le vittime**:

   – Riconoscere pienamente le responsabilità e fare giustizia per Falcone, Borsellino e tutte le altre vittime è un dovere morale e civile.

2. **Combattere l’impunità**:

   – Svelare eventuali collusioni e responsabilità istituzionali è essenziale per evitare che crimini così gravi restino impuniti e per prevenire future connivenze tra Stato e mafia.

3. **Rafforzare la democrazia**:

   – La lotta alla mafia e la trasparenza nelle indagini rafforzano la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella democrazia.

4. **Educare le nuove generazioni**:

   – Conoscere la storia delle stragi e i sacrifici di chi ha combattuto la mafia educa le nuove generazioni ai valori della legalità e del coraggio civico.

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