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Dì la tua: la Commissione Ue chiede l’opinione dei cittadini per valutare NextGenerationEU

Bruxelles, 20 marzo 2023 – Cosa ne pensate di NextGenerationEU? Sta funzionando bene? Quali risultati tangibili vedete nel vostro Paese? Sono questi alcuni dei temi sui quali la Commissione Europea chiede l’opinione dei cittadini per effettuare la valutazione intermedia di NextGenerationEU.

Il questionario Di’ la tua è disponibile in tutte le lingue dell’UE e sarà attivo per 12 settimane (qui il link alla versione in italiano [1]) e terminerà quindi il 17 giugno 2023. Per partecipare è necessario accedere con le credenziali di EU Login, il servizio di autenticazione degli utenti della Commissione europea che consente agli utenti autorizzati di accedere a una serie di servizi web della Commissione con un unico indirizzo di posta elettronica e un’unica password.

[1]

Nel corso dell’anno il questionario sarà integrato da una serie di consultazioni mirate, rivolte a categorie specifiche di parti interessate.

A che punto siamo

Ad oggi la Commissione ha erogato più di 144 miliardi di € nell’ambito del dispositivo, comprendenti sovvenzioni (96 miliardi di €) e prestiti (48 miliardi di €).

Introdotto a febbraio 2021 nel contesto della crisi COVID-19 per sostenere la ripresa economica e sociale degli Stati membri, Next Generation EU ha svolto un ruolo fondamentale nel contrastare la recessione economica indotta dalla pandemia. Ha consentito di realizzare riforme e investimenti, accelerando le transizioni verde e digitale e migliorando la resilienza complessiva dell’UE. Nonostante un contesto in continua evoluzione, il dispositivo si è dimostrato uno strumento estremamente agile, capace di far fronte a diverse nuove sfide. Rimane quindi al centro degli sforzi per far fronte alle priorità dell’UE legate alla sicurezza energetica, alla competitività industriale e alla transizione industriale a un’economia a zero emissioni nette.

Alcuni risultati sono già visibili

Sin dalla sua istituzione due anni fa, il dispositivo ha avuto un effetto trasformativo sull’economia degli Stati membri, per esempio favorendo le riforme del sistema giudiziario in Italia e del mercato del lavoro in Spagna, migliorando l’offerta di alloggi a prezzi accessibili in Lettonia, promuovendo investimenti nelle energie rinnovabili offshore in Grecia, facilitando la digitalizzazione di scuole e aziende in Portogallo. Le parti interessate e i cittadini riconoscono questi effetti concreti e positivi. Da un Eurobarometro pubblicato a gennaio 2023 emergeva che il dispositivo risponde alle aspettative e alle esigenze delle persone.

L’attuazione del dispositivo è pienamente avviata e se ne può tenere traccia sul quadro di ripresa e resilienza. Sono previste molte altre erogazioni via via che si procede verso la seconda fase dell’applicazione del dispositivo.