Messina Denaro, Ingroia: Arresto storico, ma non del capo dei capi

L’ex pm antimafia Antonio Ingroia: Se parlasse, istituzioni tremerebbero. Con la cattura di Matteo Messina Denaro viene preso l’ultimo dei corleonesi, un boss malato, non era il ‘capo dei capi’, anche se era il latitante più famoso e più ricercato. Cosa nostra è ancora viva e vegeta, è ancora un’organizzazione criminale pericolosa. Con questo arresto semplicemente si chiude una pagina della strategia soprattutto armata, violenta e stragista, ma Cosa nostra ha ripiegato su una strategia più cauta, più moderata e più dedita agli affari anziché allo stragismo

16 gennaio 2023 – “È certamente un arresto storico ma non è la fine della mafia. Con la cattura di Matteo Messina Denaro viene preso l’ultimo dei corleonesi, dunque con il suo arresto, l’arresto di un boss anche lui malato, si cristallizza, si fotografa il declino e la chiusura di una stagione terribile della storia della mafia, della storia del nostro Paese, la stagione delle stragi, la stagione del braccio di ferro dell’organizzazione mafiosa con lo Stato”. Così all’AdnKronos l’ex pm antimafia Antonio Ingroia. “Non si può che esprimere soddisfazione, dunque, e congratularsi con magistrati e investigatori che hanno coordinato le indagini – osserva Ingroia -, tenendo però saldi i piedi per terra perché non è stato arrestato il ‘capo dei capi’.

 Messina Denaro non era il ‘capo dei capi’, anche se era il latitante più famoso e più ricercato. Cosa nostra è ancora viva e vegeta, è ancora un’organizzazione criminale pericolosa. Con questo arresto semplicemente si chiude una pagina della strategia soprattutto armata, violenta e stragista, ma Cosa nostra ha ripiegato su una strategia più cauta, più moderata e più dedita agli affari anziché allo stragismo”.

Per Ingroia, i 30 anni di latitanza dicono “chi è stato Messina Denaro, e cioè un capomafia sui generis, nel senso che è stato molto più attento e accorto alla propria sicurezza rispetto agli altri capimafia che l’hanno preceduto, molto attento a tenere ottime relazioni con il mondo delle istituzioni, con la copertura istituzionale di cui certamente ha goduto e che gli ha consentito di rimanere latitante per 30 anni”. Per Ingroia, infine, la cattura di Messina Denaro potrà “potenzialmente portare a nuovi sviluppi” sulle stragi di mafia, perché Messina Denaro “era l’ultimo custode in libertà dei segreti più terribili sui misteri d’Italia degli ultimi 30 anni, dalla stagione dello stragismo del ’92-’93 in poi, quindi papello, agenda rossa, trattativa, rapporto con la politica, rapporto con la massoneria, servizi segreti e così via. Bisogna capire, e questo lo sanno solo gli investigatori, il contesto in cui è maturato l’arresto, se c’è un sentore lontano che Messina Denaro si sia consegnato o sia stato consegnato. Certamente è singolare che abbia scelto di risiedere così a lungo in una clinica così vicina ai territori dove era normale che venisse ricercato attivamente, e bisogna capire il motivo per il quale questo è accaduto, perché se Messina Denaro vuotasse il sacco probabilmente molti palazzi istituzionali potrebbero tremare”. (Fonte AdnKronos)

Stampa Articolo Stampa Articolo