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“Le due stragi che hanno cambiato l’Italia”, si presenta il libro di Vincenzo Ceruso

PALERMO, 4 giugno 2022 – (gpc) Quest’anno si celebrano i trenta anni dalle terribili stragi di mafia che hanno insanguinato la terra siciliana. Stragi in cui persero la vita donne e uomini valorosi che si sono immolati per la loro fede nella legalità e nella giustizia.

A trent’anni da quelle stragi, Vincenzo Ceruso, giornalista e scrittore, presenta la sua nuova opera editoriale dal titolo “Le due stragi che hanno cambiato la storia d’ItaliaFalcone e Borsellino da Capaci a Via D’Amelio”.

 La presentazione avverrà martedi 7 giugno alle ore 18 pressi i locali del centro “Semi di Speranza”, dell’Azione Cattolica, in via Bernini, 52 a Palermo. Dopo i saluti di Nino Tranchina, Presidente delle Acli di Palermo e di Giuseppe Bellanti, presidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Palermo, interverranno Antonio Balsamo, Presidente del Tribunale di Palermo, lo scrittore e giornalista Davide Camarrone e la scrittrice e giornalista Alessandra Turrisi che modererà il dibattito.

A trent’anni dalle stragi in cui persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e Paolo Borsellino, insieme agli agenti di scorta, cosa ci racconta questo libro?

“Il libro ricostruisce la dinamica degli attentati, unitamente alle complicità che permisero a Cosa nostra di isolare i suoi nemici prima di eliminarli”, ci racconta l’autore, Vincenzo Ceruso, che attinge, per questa sua opera, in particolare alle ultime sentenze sugli eccidi di Capaci e via D’Amelio, insieme a documenti recentemente desecretati ma anche al lavoro importante delle Commissioni Antimafia nazionale e siciliana.

“Emergono la personalità di Falcone e Borsellino, le loro ragioni ideali, l’umanesimo laico dell’uno, la profonda fede cristiana dell’altro, – racconta ancora Ceruso -, il loro innovativo metodo di lavoro; inoltre, vengono esaminati la pluralità di moventi che spinsero i corleonesi ad ucciderli, in particolare la vendetta per il maxiprocesso e la finalità preventiva, per impedire che uno dei due giungesse alla guida della Procura Nazionale Antimafia appena istituita, su imput dello stesso Falcone”.

Le due stragi vengono ideate e attuate all’inizio di una stagione cruciale per il nostro paese, quella di tangentopoli, alle cui indagini Falcone diede un contributo importante.

“Le stragi di Capaci e via D’Amelio impedirono che venisse alla luce pienamente il patto tra mafia, politica e grandi imprese, che determinava la gestione degli appalti ben al di là della Sicilia” conclude.

Il libro si interroga sulle complicità all’interno dell’apparato statale, che permisero di sottrarre l’agenda rossa di Paolo Borsellino dal luogo della strage.

Vincenzo Ceruso fa parte dal 1989 della Comunità di Sant’Egidio, con cui ha lavorato nella Scuola della Pace, rivolta a minori a rischio devianza, e in progetti di cooperazione internazionale. Rappresentante della Consulta Diocesana delle Aggregazioni Laicali di Palermo, collabora con l’Osservatorio Migrazioni dell’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe e ha scritto su diverse testate, tra cui Segno, Aggiornamenti Sociali, Livesicilia.it, Voci-Amnesty International Sicilia, Se Vuoi, e il blog sulle mafie di Repubblica

Ha pubblicato numerosi saggi: Le sagrestie di Cosa nostra (Newton & Compton, 2007); A mani nude (San Paolo 2013), una biografia di don Giuseppe Puglisi, di cui è stato allievo; Una rivoluzione cristiana. Breve storia della Comunità di Sant’Egidio (Il pozzo di Giacobbe 2020). (GPC)