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Niente etichette salutistiche sul vino, vincono diecimila anni di storia

“Il Parlamento Europeo salva quasi diecimila anni di storia del vino le cui prime tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.C.”. Lo ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel ringraziare i parlamentari italiani per la difesa di un settore che, riporta Coldiretti, vale 12 miliardi di fatturato dei quali 7,1 miliardi di export e offre direttamente o indirettamente occupazione a 1,3 milioni di persone.

La guerra del vino finisce con un no al “tentativo di demonizzare il consumo di vino e birra attraverso allarmi salutistici in etichetta già adottati per le sigarette, l’aumento della tassazione e l’esclusione dalle politiche promozionali dell’Unione Europea, nell’ambito del sul ‘Cancer plan’ proposto dalla Commissione Europea”.

Il rischio era di “criminalizzare singoli prodotti”, secondo Coldiretti e altre organizzazioni della filiera del vino, senza tener conto del valore complessivo della dieta mediterranea, l’uso equilibrato del vino, ma anche la storia e l’arte che vi ruotano intorno: un prestigio assoluto del Made in Italy già duramente colpito dalla crisi determinata dalla pandemia.

La delegazione italiana del PPE si è fatta sentire moltissimo. Il Sottosegretario alle Politiche agricole, Francesco Battistoni, ha dichiarato: “È vero che l’iniziativa non aveva valenza legislativa, ma indicazioni fuorvianti nel Cancer plan avrebbero potuto dar vita a pesanti ripercussioni sul comparto vitivinicolo italiano ed europeo. Con questa azione, invece, abbiamo messo in salvo un comparto, i posti di lavoro ad esso connesso, ma anche salvaguardato un patrimonio culturale che fa del vino un caposaldo del Made in Italy”.

“Ha vinto la ragionevolezza e il buon senso” ha commentato Michela Pallini, presidente di Federvini che ha detto: “Siamo lieti che il Parlamento Europeo abbia accolto le istanze che volevamo ribadire, introducendo dei miglioramenti tesi a costruire un testo più equilibrato, che faccia la dovuta distinzione fra consumo e abuso di bevande alcoliche”.

*Foto: dal web