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Il 2021 della Marina Militare tra i mari del mondo a servizio dell’Italia

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Si è concluso il 2021: un anno impegnativo durante il quale le donne e gli uomini della Marina Militare hanno operato dall’Artico all’Antartide, dal Mar Mediterraneo agli oceani, continuando ad assicurare la presenza e la sorveglianza nelle zone di mare di preminente interesse nazionale per intercettare le minacce quando ancora lontane dai nostri confini, ovvero prima che queste si riverberino sul territorio nazionale, contribuendo in maniera attiva al contrasto alle attività illecite e alla deterrenza nei confronti di organizzazioni criminali.

In un ambiente, quello degli oceani, che acquisisce a livello internazionale sempre maggiore rilevanza economica, sociale ed ambientale, le navi della Marina Militare hanno “difeso”, “sorvegliato” e “protetto” il mare in tutti i suoi molteplici aspetti, nel più ampio contesto interforze, interistituzionale e interagenzia.

Nel Mediterraneo si sono svolte la gran parte delle operazioni e delle missioni che hanno visto impegnate le navi, gli aerei e gli elicotteri, i sottomarini della Forza Armata, dall’operazione Mare Sicuro [1] alla missione europea Eunavfor Med Irini [1], dalla Vigilanza pesca [1] alla bonifica dagli ordigni bellici, dalla manutenzione dei fari e segnalamenti marittimi [1]  alle campagne idro-oceanografiche. Così come la Brigata Marina San Marco, quale forza di proiezione dal mare, che ha continuato a contribuire con il personale e i mezzi alle operazioni di sorveglianza, interdizione marittima e antipirateria a bordo delle unità navali della flotta e, sul territorio nazionale, all’operazione Strade Sicure. E senza dimenticare il lavoro svolto quotidianamente dal personale del Comsubin, con gli incursori e i palombari impegnati nelle missioni nazionali ed internazionali a cui la Nazione partecipa.

Attraverso il Mediterraneo sono continuate le attività in Libia (MIASIT) [1] e in Libano, con cui è proseguita la collaborazione tra istituti idrografici per la coproduzione del primo piano cartografico del Libano [1].

Gli impegni della Marina Militare si sono estesi a tutto il cosiddetto “Mediterraneo allargato”: le fregate Marceglia [1] e Rizzo [1] sono state dislocate quest’anno nel Golfo di Guinea, nell’ambito dell’operazione Gabinia  [1] mentre le fregate Carabiniere [1] e Bergamini [1] hanno partecipato alla missione di antipirateria europea Atalanta [1]. E sempre nel Mediterraneo allargato è stato fornito il contributo nazionale alle missioni NATO (Sea Guardian e SNMG) e MFO (Multinational Forces And Observers) per assicurare, quest’ultima, la libera navigazione nel golfo di Aqabah attraverso lo Stretto di Tiran.

Per la prima volta, nel 2021 una fregata della Marina, nave Martinengo [1], ha partecipato alla missione europea Emasoh [1] (European Maritime Awareness in the Strait of Hormuz), che si svolge in una area particolarmente sensibile del pianeta.

Un’altra prima assoluta è stata l’appontaggio del primo F-35B [1] a bordo della portaerei Cavour [1], frutto del successo della campagna  Ready for Operations che la portaerei ha svolto negli Stati Uniti nei primi mesi dell’anno e con cui è stata conseguita la certificazione all’impiego operativo dei nuovissimi velivoli da combattimento di quinta generazione: uno passo fondamentale nel processo di rinnovamento della componente aerotattica imbarcata,  ulteriormente valorizzato in occasione dell’incontro nel Mediterraneo con il gruppo navale della portaerei inglese Queen Elizabeth [1]. E sempre nel contesto del rinnovamento dello strumento navale, il 2021 ha visto la consegna alla Marina Militare [1] della nuova unità di supporto logistico Vulcano [1].

Sempre attraverso l’oceano Atlantico, nave Alliance [1] ha raggiunto il limite massimo del ciglio dei ghiacci alla latitudine di 80°38’N durante la campagna High North 21 [1]. L’attività è stata in parte sviluppata in coordinamento e sinergia con il progetto pluriennale Nordic Recognized Environmental Picture (NREP) della NATO, nel segno dell’ottimizzazione delle risorse e nella piena condivisione dei dati e dei risultati volti a comuni obiettivi di ricerca. In High North 21 sono stati parte attiva delle attività di ricerca anche i giovani, evidenziando la particolare attenzione della Marina Militare per la formazione a supporto dell’azione delle Nazioni Unite per il decennio del mare per lo sviluppo sostenibile 2021-2030 (UN Decade of Ocean Science for Sustainable Development).

Tornando nel Mediterraneo, è qui che si sono svolte, per maggiore sicurezza sanitaria relativa alla pandemia da Covid-19, le Campagne d’istruzione [1] a favore dei frequentatori degli istituti di formazione della Marina Militare.

In ambito addestrativo, di rilevante importanza è stata la Mare Aperto 21 [1], il più grande evento annuale di questo tipo, che ha visto la partecipazione di 21 navi, tra cui 4 di Marine estere, un gruppo navale delle forze in prontezza della Nato, tre sottomarini della Marina Militare, quattro velivoli tra AV-8B, P72 e P180 della Marina, 17 elicotteri imbarcati (di cui due dell’Esercito italiano) e velivoli dell’Aeronautica Militare in supporto alla Squadra Navale. L’esercitazione ha avuto una forte connotazione anfibia con la presenza di 400 fucilieri di Marina della Brigata Marina San Marco. Tra i risultati ottenuti, di grande importanza la certificazione del Commander of Amphibious Task Force (CATF) nazionale, che il prossimo anno sarà il comando in prontezza di proiezione della NATO.

Il 2021 è stato un anno che la Marina Militare ha vissuto intensamente, portando a termine, nel pieno rispetto della sicurezza del personale, tutti gli impegni internazionali e i compiti assegnati, contribuendo con le proprie donne e uomini alle attività interforze della Difesa di contrasto alla pandemia da Covid-19.

Un 2021 che ha visto la Marina avvicinarsi al Policlinico Agostino Gemelli con il calendario 2022 [1], che proprio alla Fondazione Gemelli dedica il suo scopo benefico. Con le immagini del fotografo Massimo Sestini il calendario del prossimo anno della Marina è stato intitolato “Proiezioni e obiettivi” ed ha come tema portante la proiezione di capacità, ovvero la possibilità di impiegare in maniera sinergica le tre principali componenti dello strumento operativo, anche a grande distanza dalle acque nazionali: il gruppo portaerei, il gruppo anfibio e il binomio sommergibili-forze speciali.

È sempre nel solco delle iniziative che hanno visto la Marina impegnata nel sociale che si colloca il progetto di nave Italia [1], nato grazie alla collaborazione con lo Yacht Club Italiano [1]: uno dei molti esempi di attività che la forza armata svolge a favore della collettività, in un’ottica di solidarietà che da sempre contraddistingue il grande equipaggio della Marina.

Infine la Marina Militare ha continuato ad investire nel settore sportivo, con particolare attenzione alle discipline acquatiche, tra cui spiccano la vela ed il canottaggio. La Marina consente ai propri atleti di fare dello sport una professione e di rappresentare l’Italia negli appuntamenti sportivi più importanti come i campionati europei, i mondiali e le olimpiadi portando lustro alla Forza Armata e al proprio Paese.

Quelle ricordate rappresentano solo alcune tra le più significative attività condotte dalla forza armata nel 2021, con un impegno a tutto tondo, multilaterale, diversificato e flessibile su diversi livelli operativi e capacitivi, in linea con le caratteristiche peculiari della Marina Militare inserita in un ampio contesto integrato interforze, internazionale, multidimensionale e con il concorso proficuo e sinergico di tutti i pilastri su cui si poggia la forza armata: operativo, formativo e logistico.

Il 2022 si apre nel solco della continuità con i marinai che, anche durante questo periodo festivo, operano oltre l’orizzonte e in Patria, sopra e sotto il mare, in terra e in cielo, in Italia e all’estero, con professionalità, spirito di sacrificio ed efficacia a salvaguardia della sicurezza nazionale e a supporto della collettività.