Il tesoro dei Parchi nazionali, la voce delle associazioni

A trent’anni dalla legge quadro 394

“Una legge buona, ma da aggiornare”. E’ questo il monito che Legambiente ha lanciato in occasione della giornata, il 6 dicembre, che trent’anni dopo ha ricordato e celebrato la legge quadro 394/91, che ha regolamentato il sistema delle aree protette italiane, dando un impulso alla formazione degli enti parco. Nella stessa occasione è stata chiesta l’istituzione di 52 nuove aree naturali protette nel Paese: 26 nuove nella Penisola e altre 26 tra Parchi nazionali e Aree marine protette. Richiesta per cui oggi in diverse regioni d’Italia, l’associazione, come riporta una nota stampa, ha organizzato dei flash mob in tutta Italia.

Per l’occasione si è parlato di come preservare, vigilare e valorizzare queste ‘oasi naturali’ in un grande convegno promosso da Federparchi alla luce delle politiche europee per un Green New Deal e del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR).

Sul sito del ministero della Transizione Ecologica è possibile scorrere l’elenco dei grandi parchi nazionali che coprono tutta la Penisola: dal Gran Paradiso, passando per il Circeo, l’Aspromonte arrivando alla Sila. Si tratta di luoghi non solo incontaminati e protetti, ma anche di buone pratiche da valorizzare, questo l’impegno profuso dalle associazioni ambientaliste.

Il 2021, come ricordato dalle Istituzioni a trent’anni dalla legge, è un anno cruciale per la definizione dei prossimi obiettivi mondiali per la conservazione della biodiversità di cui le aree protette, comprese quelle marine, sono custodi. “L’obiettivo ambizioso che ci pone l’Unione Europea- ha ricordato il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, – è quello di raggiungere al 2030 il 30% di territorio protetto”. Un target necessario, anche secondo la LIPU, per tutelare la biodiversità in pericolo.

“Il mancato aggiornamento della norma stessa, la cui riforma è stata interrotta nel 2019. Mancano i modelli partecipativi e scarse sono le risorse tecnico-scientifiche con troppo disomogeneità nella distribuzione dei fondi tra i Parchi Nazionali e le altre aree protette” alcune delle criticità segnalate dal presidente di Legambiente, Stefano Ciofani.

Tutti i parchi nazionali hanno messo a dimora un albero autoctono proprio per celebrare la biodiversità, nella speranza che la strada iniziata trent’anni fa non si interrompa anzi riprenda con vigore la sua strada.

Foto: da Press Kit

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