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La tutela dell’ambiente entra nei principi fondamentali della Costituzione italiana

L’assemblea del Senato si è espressa in modo unanime sul disegno di legge costituzionale che introduce all’interno della Carta la tutela dell’ambiente. E lo fa nel modo più solenne: intervenendo su uno dei primi dodici articoli, quelli contenenti i “principi fondamentali”, che finora non sono stati mai oggetto di revisione. E’ questo un passaggio così giuridicamente delicato che si è preferito aggiungere un comma piuttosto che modificare il testo originale.

All’articolo 9 della Costituzione, laddove si afferma che “la Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica” si propone con il ddl, in cui sono confluite le proposte di vari gruppi parlamentari, di aggiungere la formula: “Tutela l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali.

L’altro articolo investito per la prima volta dalla riforma è il n.41, quello in cui la Carta sancisce che “l’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana” e si propone di aggiungere alla salute, all’ambiente”.

Al terzo comma che recita “La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali” e si propone di aggiungere: “e ambientali”.

 Questi piccoli “innesti” che riguardano i temi ambientali, previsti dalla riforma del ddl in corso di approvazione avranno un impatto di grande rilevanza nell’orientare le scelte legislative e di governo.

Anche se non viene esplicitato il termine ”sviluppo sostenibile”, concetto-chiave presente nei trattati europei e cardine dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, come sostiene la senatrice Alessandra Maiorino, relatrice del ddl, il concetto di “sviluppo sostenibile” è implicito nel riferimento alle future generazioni.

La tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, già esplicitata nell’articolo 117 della Costituzione, come uno degli ambiti di competenza legislativa esclusiva dello Stato, viene rinforzata dalle proposte d’integrazione al testo della Costituzione e le puntuali precisazioni costituiranno un segnale di maggiore consapevolezza nell’opinione pubblica, rendendola sempre più consapevole, come sostiene anche la Fondazione Sorella Natura, che promuove una specifica azione di tutela e custodia del Creato, come si legge nel decalogo della “Saggia ecologia”: “Non inquinare l’aria, né l’acqua, né l’aria, né la terra. Esigi che la produzione ed il  progresso avvengano secondo precise linee di sviluppo sostenibile”.

Attribuire pari merito d’importanza al diritto e tutela della salute (art.32) ed al diritto-dovere della tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, impegna il cittadino a qualificarsi come “amico” e “custode” del Creato, che significa: avere conoscenza e cura della Città e ”non aspettare che gli altri facciano quello che possiamo fare noi”.

Il servizio che la Fondazione Sorella Natura offre anche mediante i corsi di formazione delle Guardie Ambientali Volontarie (GAV) è orientato, appunto, a mettere in azione tutti quei principi e valori che vanno proclamati nei tavoli istituzionali di Governo e di Parlamento europeo, e che non possono restare soltanto parole, auspici e buone intenzioni.

L’iter legislativo è già avviato, occorre il voto alla Camera e nuova delibera di entrambi i rami del Parlamento.

Foto di copertina: Paolo D’Andrea [1] on Unsplash [2]; nel testo: Giuseppe Adernò