Crisi di Governo: Ucsi, serve un supplemento di responsabilità per tutti

È più che mai importante che i cittadini siano informati in maniera corretta e completa della posta in gioco e delle conseguenze delle diverse opzioni in campo, e che ogni scelta sia fatta puntando al bene comune più che agli interessi di parte, secondo precise regole istituzionali ispirate ai valori e ai principi costituzionali.

La crisi di governo che si è aperta nel cuore dell’estate spinge anche chi fa informazione a un supplemento di responsabilità per dare conto di una fase complessa e delicata per la nostra democrazia. È più che mai importante che i cittadini siano informati in maniera corretta e completadella posta in gioco e delle conseguenze delle diverse opzioni in campo, e che ogni scelta sia fatta puntando al bene comunepiù che agli interessi di parte, secondo precise regole istituzionali ispirate ai valori e ai principi costituzionali. Preoccupano, in un clima di grande incertezza, gli attacchi alla libera informazione, ai colleghi che semplicemente pongono domande, agli organismi di categoria dei giornalisti che non servono certo a tutelare una “casta” ma a garantire il diritto di tutti a essere informati. Tra i temi di una corretta informazione, in un clima che anche se niente è ancora deciso sembra già preelettorale, ci piacerebbe si parlasse di più di lavoro e di giovani, di economia e legge di bilanciò, di lotta alla povertà, di educazione e formazione, di fasce più deboli da tutelare, di pace e di coesione sociale, di accoglienza e di solidarietà, di un’Europa, di cui l’Italia è tra i fondatori, che rilanci e attualizzi i principi sui cui è fondata. Come Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana) il nostro sostegno e la nostra piena fiducia vanno al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, arbitro imparziale, garante e punto di riferimento per tutti gli italiani. Da giornalisti cattolici e democratici, convinti del valore universale della laicità dello Stato, non possiamo che condannare ogni uso improprio e spesso strumentale di immagini sacre e simboli religiosi a fini politici e di mera propaganda. 

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