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Tutto il mondo partecipa all’appello di Friday For Future: lo sciopero scolastico per il clima

Il movimento “Fridays For Future” si ispira all’attivista Greta Thunberg, una studentessa svedese di appena 16 anni che tutti i venerdì, a partire da agosto dello scorso anno, protesta fuori dal parlamento svedese affinché il governo faccia qualcosa per ridurre le emissioni di anidride carbonica. Le sue azioni hanno incoraggiato decine di migliaia di bambini e adolescenti di tutto il mondo, che hanno seguito il suo esempio, protestando pacificamente per sensibilizzare le istituzioni e indurle ad agire contro quello che è un vero e proprio stillicidio del nostro pianeta.

 

Oggi, venerdì 15 marzo, è stato indetto uno sciopero globale al quale hanno partecipato persone appartenenti a oltre cento paesi in tutto il mondo. Il messaggio lanciato da Greta è chiaro e non lascia spazio ad alcun tipo di fraintendimento: “State rubando il nostro futuro”.

 

Al richiamo hanno risposto anche molte città italiane dove tantissime persone si sono riversate nelle piazze per manifestare. Oltre 200 eventi sono stati organizzati in tutta la penisola, non solo manifestazioni, ma anche incontri per far conoscere a quante più persone possibili quello che sta succedendo.

 

Non si tratta di una questione di scelte individuali, come gli stessi attivisti ci tengono a sottolineare, ma bensì di azioni sistemiche, ed è per questo che esponenti politici e operatori economici di tutto il mondo non possono continuare a voltarsi dall’altra parte.

 

Colpisce il coraggio con il quale Greta ha parlato a queste persone, durante il recente summit sul clima delle Nazioni Unite, svoltosi in Polonia, ha affermato:“Voi non siete abbastanza maturi per dire le cose come stanno. Lasciate anche questo peso a noi ragazzini. A me importa della giustizia climatica e della vita in questo pianeta. La nostra civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a un numero molto piccolo di persone di poter continuare a fare molti soldi. Sono le sofferenze dei molti a pagare per il lusso dei pochi. Quando nel 2078 festeggerò i miei 75 anni i miei figli mi chiederanno perché non abbiamo agito quando ancora potevamo farlo”.

 

E ancora a Davos è così che si è rivolta all’élite mondiale lì riunita: “Alcune persone, alcune aziende, alcuni leader in particolare, hanno saputo esattamente quali valori inestimabili hanno sacrificato per continuare a guadagnare somme di denaro inimmaginabili. E penso che molti di voi qui oggi appartengano a quel gruppo di persone”.

 

Parole forti che portano in luce una verità tanto conosciuta quanto taciuta: dietro alla maggior parte delle azioni che stanno uccidendo il nostro pianeta si nascondono interessi economici.

Risorse fondamentali, come aria e acqua pulite, si stanno lentamente deteriorando a causa di azioni scellerate e una mancata cura dell’ambiente. Questo significa che a breve tutti saremo privati di quelli che sono beni essenziali per la nostra sopravvivenza, ma in particolare le nuove generazioni sono letteralmente depredate dalla facoltà di fare progetti per il loro futuro.

 

Passare a fonti energetiche rinnovabili, sviluppare trasporti sostenibili, ridurre le emissioni, sono solo alcune di quelle che dovrebbero essere le questioni considerate prioritarie dalle principali agende nazionali e internazionali. Ma purtroppo non è così. ? accordo di Parigi sembra ormai un lontano miraggio, i migranti climatici sono sempre più numerosi, le vittime dell’inquinamento aumentano di giorno in giorno. Gli ultimi 5 anni sono stati i più caldi della storia della terra che rischia letteralmente di andare a fuoco.

 

Quando non avremo più cibo e acqua, quando la terra diventerà talmente calda da diventare invivibile, quando saremo costretti a lottare ogni giorno con le conseguenze dei cambiamenti climatici che scatenano disastri naturali, allora forse ci ricorderemo che i soldi sono solo pezzi di carta non commestibili.