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Antitrust sanziona Ryanair e WizzAir: pratiche commerciali scorrette

Non sono pochi i consumatori che dal 1° novembre 2018, nello scegliere Ryanair e/o Wizz Air per i propri viaggi, si sono ritrovati a dover pagare una tariffa aggiuntiva per il bagaglio a mano, un servizio che invece generalmente è incluso nel prezzo del biglietto.

 

Lo scorso giovedì 21 febbraio l’Autorità garante per il mercato ha stabilito, a conclusione di due processi istruttori avviati nei mesi di settembre e ottobre 2018, che questo tipo di pratiche commerciali sono decisamente scorrette e ha sanzionato Ryanair e Wizz Air rispettivamente per 3 milioni e 1 milione di euro. Le due compagnie hanno adesso 60 giorni di tempo per comunicare le misure adottate in ottemperanza a quanto deciso.

 

Le motivazioni alla base della scelta dell’Antitrust riguardano l’aumento del prezzo non trasparente che inganna il consumatore sull’effettivo costo finale del servizio. La scelta di eliminare dal contratto di trasporto aereo un elemento essenziale come il bagaglio a mano di grandi dimensioni, riduce lo spazio per il passeggero di oltre il 50% impattando su quella che è la principale abitudine di consumo della totalità dei viaggiatori. Un servizio di questo tipo è sotto ogni punto di vista da considerare essenziale e non può essere sottoposto a un costo aggiuntivo.

 

La stessa normativa europea in tema di trasporto aereo è chiara in merito e afferma che i supplementi prevedibili e inevitabili devono essere ricompresi nel prezzo del servizio base presentato sin dal primo contatto con il cliente, non può dunque essere separato da questo con la richiesta di ulteriori somme in fasi successive del processo di acquisto.

 

Secondo questo ragionamento è evidente che le due compagnie applicando un sovrapprezzo variabile fra i 5 e i 25 euro, a seconda del servizio scelto in fase di prenotazione, hanno consapevolmente aumentato il prezzo del biglietto in maniera non trasparente, sottraendo alla tariffa di base quello che è a tutti gli effetti un servizio essenziale. In questo modo il consumatore viene ingannato sul prezzo finale del servizio ritrovandosi a pagare una tariffa diversa rispetto a quella che ha visionato in un primo contatto e non potendo in questo modo comparare adeguatamente i prezzi con compagnie che invece comprendono il costo del bagaglio a mano nel prezzo del biglietto.

 

È molto probabile dunque che per i passeggeri verrà predisposto un rimborso rispetto a quanto pagato sinora per i bagagli a mano, ma ogni compagnia deciderà le modalità che riterrà più opportune e comunque non si saprà nulla di certo prima del 22 aprile 2019, ovvero allo scadere dei 60 giorni di tempo che le compagnie hanno per pronunciarsi in merito.