Appello della Fondazione Nenni nel 70° della Costituzione italiana

La Giornata del 22 dicembre occasione di riflessione per gli immigrati che poco sanno del Natale della Repubblica

“La giornata del 22 dicembre deve diventare occasione di bilanci, riflessione, studio, celebrazione, in particolare per le giovani generazioni e per i nuovi italiani immigrati e i loro figli che poco o nulla sanno del Natale della Repubblica”. E’ quanto afferma –   nel 70° anniversario della Costituzione Italiana – la Fondazione Pietro Nenni in un vibrante appello, sottolineando che il Paese ha bisogno di “tornare ai suoi valori fondanti, quelli scaturiti dal Risorgimento e dall’opposizione al fascismo”.

Grazie alla volontà e all’impegno degli Italiani – prosegue l’invito – i lunghi decenni di crisi morale, sociale, economica e politica non hanno scalfito il patrimonio democratico consegnatoci dai padri costituenti che, il 22 dicembre di 70 anni fa, approvarono la Costituzione repubblicana. Per restituire vigore al percorso di legalità, progresso culturale, giustizia sociale, crescita economica, che la nazione italiana avviò con quel solenne atto e del quale sente oggi immensa nostalgia, occorre ripartire dai contenuti della Carta dandone piena e aggiornata applicazione.

“Come Fondazione intitolata a Pietro Nenni, uno dei padri della Costituzione e della Repubblica, chiediamo che il 22 dicembre di ogni anno sia dichiarato Natale della Costituzione. La giornata sarà occasione di bilanci, riflessione, studio, celebrazione, in particolare per le giovani generazioni e per i nuovi italiani immigrati e figli di immigrati che poco o nulla sanno del Natale della Repubblica, e che proprio nell’adesione ai valori della Carta costitutiva possono trovare la ragione più profonda per sentirsi parte della nazione”.

L’appello, quindi, afferma che la nostra storia, come quella di tanti altri Paesi, è anche storia di divisioni, conflitti, pause del sentimento d’identità collettiva. “Siamo tuttavia consapevoli che soltanto una Nazione unita può giocare con autorevolezza il ruolo politico, economico, culturale e sociale che le spetta nel consesso degli Stati, per l’affermazione degli interessi nazionali ed europei”. In definitiva è proprio il riconoscersi nella Carta costituzionale, madre e custode delle leggi che regolano la nostra convivenza civile, che consente a diversità e divisioni di non contrastare con il senso di appartenenza alla grande comunità nazionale ed europea: “Istituiamo allora il Natale della Costituzione!”

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