CENTRO STORICO: «RIGENERAZIONE URBANA E SICUREZZA IN SICILIA CONFERIRE VISIONE STRATEGICA ALLA NORMATIVA REGIONALE»

Nel capoluogo etneo, in programma fino a sabato 3 settembre, il Workshop internazionale d’architettura

«È giunto il momento di dimostrare che attraverso il nostro lavoro è possibile dare risposte concrete anche ai problemi di sicurezza delle città maggiormente a rischio. Siamo eredi di un grande patrimonio artistico e architettonico: il compito dei professionisti è quello di preservare la memoria stratificata e storicizzata dei luoghi, ricercando modelli di costruzione sicuri ed efficienti. Rigenerare non vuol dire solo conservare, ma anche proteggere gli agglomerati urbani attraverso importanti interventi funzionali sul fronte energetico, sismico e idrogeologico». Ha esordito così il presidente dell’Ordine degli Architetti Giuseppe Scannella, alla conferenza di apertura di Aretè| Abitare lo spazio urbano, l’international design workshop – inaugurato sabato scorso – che si terrà ai Benedettini fino al 3 settembre.

«Dobbiamo recuperare l’idea della progettazione come momento fondamentale dei processi di rigenerazione urbana – ha sottolineato poi il presidente della Fondazione Paola Pennisi – con l’obiettivo di formulare nuove proposte e di fornire strumenti innovativi all’Amministrazione, per superare i limiti della normativa regionale sul recupero dei centri storici e restituire la “visione” della città che vogliamo, intervenendo sulla sicurezza e sulla sostenibilità ambientale. Questo workshop nasce con l’intento di creare e consolidare sinergie di ampio respiro, grazie alla partecipazione di importanti professionisti del panorama nazionale e internazionale».

Dello stesso tenore le parole del presidente di Inarch Sicilia Ignazio Lutri che ha evidenziato come «il metodo proposto dalla legge 13 del 2015 per favorire il recupero del patrimonio edilizio di base dei centri storici sia insoddisfacente, poiché si limita – con un profilo molto riduttivo – alla catalogazione delle tipologie di immobili. A queste ultime vengono sì attribuite modalità d’intervento ma senza una strategia che tenga conto del riuso urbano sostenibile».

Sulla valorizzazione dei beni culturali e sulla loro salvaguardia, si misureranno proprio in questi giorni i gruppi di lavoro nell’ambito dell’evento che ospiterà neolaureati, dottorandi e studenti, guidati da architetti di fama internazionale. I team partecipanti metteranno a punto le proposte progettuali – che verranno poi presentate alle istituzioni cittadine – con l’obiettivo di restituire una nuova configurazione al cuore del centro storico catanese. Alla conferenza di apertura sono intervenuti inoltre: il dirigente della Soprintendenza di Catania Benedetto Caruso, il responsabile del cantiere De Carlo Antonino Leonardi, la prof. Ines Tolic dell’Università di Bologna, Maria Grazia Leonardi di Inarch Sicilia, il presidente CTS della Fondazione Carlotta Reitano, il presidente di Officine Culturali Francesco Mannino, il coordinatore dei Resident architect Giuseppe Messina e il tesoriere della Fondazione Lucia Maddalena Coniglione.

I progetti del workshop verranno presentati sabato 3 settembre 2016 alla presenza del presidente del Consiglio nazionale Architetti Giuseppe Capocchin.

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