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Archeologi portano alla luce le aree relative alle attività di cucina e di birrificazione della casa di William Shakespeare

Stratford-upon-Avon, contea del Warwickshire, nel Regno Unito, è il luogo dove nacque, nel 1564, e morì, nel 1616 il più grande poeta  inglese d’ogni tempo: William Shakespeare.

Mentre i turisti rendono omaggio a quell’edificio in legno e mattoni situato all’angolo tra Chapel Street e Chapel Lane, noto come “New Place”, gli archeologi da qualche anno sono intenti a scavare nel terreno dove sorgeva l’ultima casa del poeta dato che, fu abbattuta  nel 1759 dal nuovo proprietario, il reverendo Francis Gastrell.

La casa del poeta, composta da due granai, due giardini, due frutteti, venti camere  era la più grande del paese e fu acquistata dal poeta per ben 60 sterline. Una cifra importante per l’epoca, che testimonia come i guadagni di Shakespeare fossero stati cospicui grazie all’attività teatrale. Qui egli  scrisse 26 opere, tra cui “La Tempesta”.

 Il sito degli scavi, dunque, dovrebbe conservare ampie tracce di frammenti di vita quotidiana.

Gli scavi archeologici hanno intaccato gli strati profondi di quel terreno rimasto intatto nel tempo rilevando anche  elementi di epoche precedenti, medievali e dell’Età del Ferro.

Le indagini hanno permesso ai ricercatori di chiarire esattamente come poteva sembrare la casa di Shakespeare.

Durante i recenti  scavi è emerso che la grande casa del drammaturgo era composta da 20 camere, tra cui una grande cucina, dieci focolari, una fabbrica di birra, un  pozzo e una fossa per conservare gli alimenti.

Sono state trovate le tegole del tetto  e resti di animali, che suggeriscono l’alto rango della famiglia, con carne di cervo, suina, ovina, oche e galline completando la dieta con pesci di acqua dolce e salata. Ritrovati anche frammenti di piatti, coppe, e altri manufatti da cucina.

 L’apertura al pubblico è prevista per l’estate del 2016, proprio per la ricorrenza dei quattrocento anni dalla morte del drammaturgo.