
Napoli, 8 maggio 2025 – Una sentenza che rende giustizia a Domenico Di Fraia , operaio metalmeccanico e saldatore per oltre 12 anni nello stabilimento GECOM SpA di Pozzuoli . Il Giudice del Lavoro del Tribunale di Napoli ha condannato l’INPS a riconoscere i benefici amianto ea rivalutare la sua posizione contributiva .
Di Fraia, 70 anni, nato a Pozzuoli e residente a Monterusciello (Na), aveva lavorato tra il 1976 e il 1988 in ambienti saturi di fibre di amianto , privi di adeguate misure di sicurezza, senza protezioni individuali e in capannoni con ventole che peggioravano l’aerodispersione delle polveri tossiche .
Nel 2020, a seguito di sintomi respiratori gravi, gli sono state diagnosticate patologie absesto correlate , ispessimenti pleurici bilaterali , placche pleuriche e tumefazioni linfonodali .
Nonostante la certificazione INAIL che attestava l’esposizione professionale al cancerogeno dal 1 luglio 1976 al 31 dicembre 1987, l’INPS aveva rigettato la richiesta di accredito contributivo. A quel punto l’operaio si è rivolto all’Osservatorio Nazionale Amianto , presieduto dall’Avv . Ezio Bonanni , che ha subito avviato il ricorso.
” La giustizia è arrivata in tempi brevi grazie a un’azione immediata. Questa sentenza dimostra quanto sia fondamentale fare subito ricorso a un rigetto, perché molti lavoratori si trovano invece costretti a lunghi percorsi giudiziari per ottenere ciò che è loro diritto ” – dichiara soddisfatto Bonanni.
Il caso Di Fraia riporta l’attenzione su una ferita ancora aperta nelle fabbriche italiane : l’ eredità dell’amianto ei troppi diritti negati a chi ha lavorato tra polveri invisibili ma letali .
L’ONA è impegnata nella tutela delle vittime e dei loro familiari tramite il sito www.osservatorioamianto.it e il numero verde 800 034 294 .
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