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Il nostro pianeta in stato di allarme

“Cambiamento”, un termine che solitamente ha una connotazione positiva. Quest‘anno però sta assumendo un significato particolare: campi secchi, girasoli appassiti, erba bruciata, un caldo afoso ed asfissiante, questo è quello che “cambiamento” significa oggi.

L’estate del 2022 è la più calda di sempre, con una temperatura addirittura superiore di 0,76 gradi rispetto alla media storica. La consapevolezza che questa sarà la più fresca che vivremo dai prossimi anni, con i suoi 27 gradi di media, ci apre gli occhi su quanto ciò che stiamo vivendo sia inarrestabile nonché irreversibile.

In soli 10 anni, fra il 2010 e il 2020, abbiamo registrato un aumento delle temperature equivalente a quello avvenuto in 170 anni storia. Gli scienziati del Met Office Hadley Centre, uno tra i più importanti centri di ricerca per lo studio dei cambiamenti climatici, hanno sottolineato come la causa principale di questo cambiamento sia l’aumento dei gas serra presenti nell’atmosfera.

La siccità e gli incendi, oltre che le conseguenze più evidenti di questa situazione, sono un grido di aiuto del pianeta, le ferite aperte che la noncuranza e il chiudere gli occhi per fingere di non vedere stanno causando.

La tragedia della Marmolada ne è un esempio, un crollo di un seracco di ghiaccio dovuto all’innalzamento innaturale delle temperature in un lasso di tempo troppo breve.

L’allarme temperatura in ascesa sta portando con sé, oltre alla crisi idrica, incendi sempre più estesi e frequenti in tutto il mondo. Il 19 luglio sul Carso è scoppiato un incendio che ancora non è stato completamente domato, rendendo addirittura necessario evacuare 25 famiglie.

In questi mesi si è stimata una diminuzione delle piogge di circa il 45%, i danni causati dall’assenza di acqua hanno causato uno stravolgimento enorme soprattutto sulle coltivazioni. I danni, oltre che ambientali, sono enormi anche a livello economico: ammontano a circa tre miliardi di euro solo nelle campagne italiane.

Cosa possiamo fare noi per arrestare, o almeno rallentare, questo declino? Come singolo è importante limitare gli sprechi d’acqua, preferire risorse eco sostenibili, spingere sulla raccolta differenziata. Il potere principale però lo abbiamo come gruppo, come comunità.

Difatti, il Parlamento europeo si impegna ufficialmente nei negoziati internazionali sul clima, diventando un attore chiave nei colloqui delle Nazioni Unite. Nonostante, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente, sia una grande emittrice di gas serra terza solo alla Cina e agli Stati Uniti, l’Unione Europea ha come priorità quella di contrastare il cambiamento climatico.

Con l’accordo di Parigi l’UE si pone come obbiettivo ridurre le emissioni di gas serra almeno del 40% entro il 2030. L’emergenza climatica che stiamo vivendo ha reso però necessario alzare la percentuale di riduzione al 55%, in modo da portare le emissioni climatiche a zero nel 2050. È nato, per questa esigenza, il Green Deal, la tabella di marcia necessaria da seguire affinché l’Unione Europea diventi neutrale dal punto di vista climatico. Per finanziarlo è stato istituito il piano di investimenti per un’Europa sostenibile, mirato ad attrarre almeno mille miliardi di euro di investimenti pubblici e privati nei prossimi dieci anni.

È importante muoversi in fretta verso una soluzione, abbracciando il più possibile delle alternative green, in quanto le previsioni per il futuro ambientale del mondo non sono positive. Si prevede un innalzamento delle temperature fino a due gradi in più rispetto a quelle attuali. Aumenteranno i giorni caldi e i periodi senza pioggia.

Gli incendi futuri saranno sempre più pericolosi e indomabili, portando a un incremento delle emissioni di gas a effetto serra, con impatti negativi sulla salute umana. Il cambiamento climatico, infatti, comporterà delle conseguenze non solo sull’ambiente, ma anche sui noi stessi. La qualità del sonno diminuirà a causa del troppo caldo, mentre aumenteranno le malattie respiratorie e le cardiopatie.

È importante conoscere ciò che sta succedendo e capirne sia le cause che le conseguenze, viste le probabili ripercussioni sul futuro. Informiamoci e attiviamoci per tentare di rimediare prima che sia troppo tardi.