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‘Mare monstrum’, l’illegalità che si mangia l’azzurro e la bellezza italiana

Il mare è monstrum. E’ il titolo suggestivo e da brividi della 23ema edizione del dossier Legambiente con il quale come ogni anno, ha spiegato Francesca Ferro, direttrice Legambiente Campania “vogliamo accendere i riflettori sui principali fattori di pressione illegale sull’ecosistema marino del nostro Paese: dall’abusivismo edilizio al deficit di depurazione, sia quantitativo che qualitativo; dagli sversamenti in mare di liquami inquinanti d’ogni tipo all’incubo, perché di questo si tratta, della pesca illegale”.

Sono 55.020 mila i reati contestati nel 2021 alla media di 7,5 ogni chilometro di costa, ossia un illecito ogni 133,3 metri. 24.900 le sanzioni, 20.485 le persone arrestate o denunciate, 7.021 i sequestri, 392 le società denunciate e 270 quelle sanzionate. Il business del mare violato, come riporta anche il Tg ambiente dell’agenzia Dire, è di oltre 626 milioni di euro, in flessione rispetto al 2020. La maggior parte delle misure riguarda l’inquinamento e i rifiuti, con oltre 577 milioni di euro.

Guida la classifica ‘nera’, anche nel 2021, la Campania, seguita da Sicilia, Puglia, Toscana, Calabria e Lazio. Prima regione del Nord è il Veneto, mentre nelle quattro regioni a “tradizionale presenza mafiosa” – Calabria, Campania, Puglia e Sicilia – si concentra il 46,1% di tutti i reati e gli illeciti amministrativi accertati nel nostro Paese. Il fattore di pressione di gran lunga prevalente rimane quello del ciclo illegale del cemento, dalle villette abusive all’occupazione illegale delle spiagge, che da solo rappresenta il 50,3% del totale degli illeciti accertati, seguito dall’illegalità connessa ai fenomeni d’inquinamento e alla gestione dei rifiuti (25,3%) e dalla pesca di frodo (20,8%).

Solo grazie all’introduzione dei delitti contro l’ambiente nel Codice penale nel 2015 è stato possibile sviluppare inchieste adeguate alla gravità dei reati e come, ancora, anche i delitti contro la fauna attendano di esservi inseriti. Solo rafforzando gli interventi normativi, a cominciare da quelli contro l’abusivismo, affidando ai prefetti le demolizioni quando i Comuni non le eseguono, contro la pesca illegale e, parallelamente, potenziando le attività di controllo si può fronteggiare l’assalto degli ecocriminali e dei predoni del mare”, ha puntualizzato la direttrice di Legambiente Campania.

Foto: press kit Legambiente