In Italia sempre più lupi: una buona notizia ma serve un Piano

Il monitoraggio realizzato da Ispra su mandato ministero Transizione ecologica

In Italia si stima la presenza di circa 3.300 lupi, intorno ai 950 esemplari si muovono nelle regioni alpine, mentre sono quasi 2.400 quelli distribuiti lungo il resto della penisola. Lo riporta nel Tg ambiente l’agenzia di stampa Dire, riprendendo le stime elaborate dall’ISPRA su mandato del ministero della Transizione Ecologica al termine di un progetto di monitoraggio della specie a livello nazionale.

La buona notizia è che la popolazione di lupo è cresciuta, sulle Alpi si è registrato l’aumento più significativo, come emerge dal monitoraggio. “I risultati del monitoraggio dimostrano il grande successo degli interventi di conservazione che sono stati realizzati nel corso degli ultimi decenni- commenta il presidente di Federparchi Giampiero Sammuri– un importante risultato ottenuto grazie ad anni di lavoro e di azioni di conservazione portate avanti soprattutto dai parchi”.

Ma accanto all’entusiasmo e alla soddisfazione ci sono anche voci di preoccupazione per la zootecnia. C’è infatti chi ritiene che i lupi siano troppi: in primis Regione Piemonte e Uncem (Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani), che hanno chiesto al Governo un ‘Piano lupo’. A lanciare l’allarme anche Coldiretti, preoccupata dal forte aumento da nord a sud della popolazione di lupi.

Il progetto Life WolfAlps EU ha portato finalmente ad avere un’anagrafe nazionale sulla popolazione dei lupi. Il lavoro è stato possibile grazie ad una raccolta di dati epica: compiuta “per la regione alpina in modo esaustivo su tutto il territorio, anche con il coinvolgimento di volontari appositamente formati. Tra ottobre 2020 e aprile 2021 sono stati percorsi dagli operatori un totale di 40.725 km, che hanno permesso di raccogliere 10.672 segni di presenza, di cui 5.636 escrementi, 3.226 tra video e foto. Sono stati tracciati i percorsi dei lupi su neve per un totale di 1605 km, e recuperati 71 lupi morti”.

Le associazioni ambientaliste applaudono, mentre regione Piemonte, Coldiretti per pecore e capre sbranate, e l’Unione Nazionale Comuni Comunità Enti Montani chiedono un piano nazionale per difendere le imprese agricole. Il WWF invece invita a non abbassare l’attenzione e di, come riporta l’organizzazione in una nota, “abbandonare definitivamente l’idea di azioni inutili e dannose come gli abbattimenti”.

Foto: da DIRE.it

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