Desertificazione e consumo i killer del suolo

“1,5 milione di ettari sottratti all’agricoltura”

Desertificazione e consumo i killer del suolo

Secondo la Commissione Europea, “tra il 60 e il 70% dei suoli europei versa in un cattivo stato di salute o affronta una condizione di degrado o perfino di desertificazione e circa un miliardo di tonnellate di suolo si perdono ogni anno a causa dell’erosione, in gran parte dovuta a pratiche agricole intensive. Ogni anno, inoltre, l’Europa cementifica suoli per una superficie pari a 40.000 ettari”. Dati sconfortanti che restituiscono la necessità di tutelare il suolo come ogni altro bene della natura. Il 5 dicembre è stata la Giornata mondiale del suolo e Legambiente ha lanciato la sua campagna di sensibilizzazione.

Ecco il triste primato della Capitale che ricorda Europa Verde: “Roma è la provincia con la maggiore superficie consumata nel 2020”.

Per consumo di suolo, definizione alla mano, s’intende ‘la copertura biofisica della superficie terrestre, comprese le superfici artificiali, le zone agricole, i boschi e le foreste, le aree seminaturali, le zone umide, i corpi idrici, come definita dalla direttiva 2007/2/CE[5]. L’impermeabilizzazione del suolo, ovvero la copertura permanente con materiali artificiali (quali asfalto o calcestruzzo) per la costruzione, ad esempio, di edifici e strade, costituisce la forma più evidente e più diffusa di copertura artificiale. Le altre forme di copertura artificiale del suolo vanno dalla perdita totale della risorsa suolo’ attraverso l’asportazione per escavazione (comprese le attività estrattive a cielo aperto), alla perdita parziale, più o meno rimediabile, della funzionalità della risorsa a causa di fenomeni quali la compattazione dovuta alla presenza di impianti industriali, infrastrutture, manufatti, depositi permanenti di materiale o passaggio di mezzi di trasporto’. Esiste quindi tutta una serie di azioni dannose e irrimediabili.

Il World Soil Day è nato proprio per mettere consapevolezza a un dramma ambientale che rischia di non essere considerato nella giusta misura. Secondo i dati ISPRA, “in soli sette anni aumenta di oltre 70 kmq il territorio nazionale degradato e il consumo di suolo avanza al ritmo di 2 mq al secondo. I progetto soil4life è nato proprio per tenere alta l’attenzione sul ‘saccheggio’ del suolo e i danni che provoca sulla vita delle persone.

Desertificazione e consumo i killer più temuti anche per l’Italia. E’ sempre l’Ispra a ricordare che “in Italia nel corso del 2020 sono stati consumati oltre 21 miliardi di metri quadri. Con un incremento di 5175 ettari rispetto al 2019. A salire sul podio negativo sono in particolare Lombardia, Veneto e Campania”.

Ed eccolo il bilancio di questo danno ambientale planetario: “fino a 1,5 milioni di ettari di terreno agricolo sottratti alla produzione, con perdite di 31 miliardi di dollari all’anno. Colpa della salinizzazione, che insieme alla sodificazione rappresenta uno dei principali processi di degrado del suolo. E il problema riguarda ormai l’8,7% del Pianeta ovvero oltre 833 milioni di ettari”. A dirlo è la Fao e questo processo vizioso assomiglia sempre di più ad una drammatica escalation.

Foto: da press Kit

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