UE: proteggere il 30% dei mari entro il 2030

In occasione della Giornata mondiale degli oceani che si celebra l'8 giugno, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea si unisce a Worldrise con il progetto “Oceano e Clima”

Roma, 8 giugno 2021 – In occasione della Giornata mondiale degli oceani, la Rappresentanza in Italia della Commissione europea partecipa al progetto “Oceano e Clima” realizzato dalla onlus Worldrise. Lungo le strade di diverse città italiane (Bari, Brancaleone Marina, Chioggia, Firenze, Malfa, Marina di Ravenna, Milano e Sassari), si svilupperà un percorso interattivo con 10 murales a tema marino e 10 video divulgativi che sveleranno le risposte concrete alla crisi climatica e ambientale del nostro tempo.

La Commissione europea ha espresso la propria voce all’interno di questo cammino artistico, raccontando in uno dei video le azioni concrete che l’Unione europea mette in atto per salvaguardare la salute degli oceani da minacce come lo sversamento di rifiuti e agenti chimici o la pesca intensiva: inquinamento zero, ripristino della biodiversità marina e una blue economy sostenibile sono alcuni degli ambiziosi traguardi che si inseriscono nel quadro delle priorità del Green Deal verso una transizione equa e inclusiva. (nella foto il murales realizzato a Bari dall’artista Giuseppe D’Asta).

“Per proteggere i nostri oceani, dobbiamo contrastare il cambiamento climatico, invertire la perdita di biodiversità e inserire le nostre economie su un percorso sostenibile e non inquinante. Dopotutto, solo un oceano sano può assicurare un pianeta sano per il benessere e la prosperità di tutti, di tutti noi” ha affermato Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo della Commissione europea per il Green Deal, in occasione dell’International Ocean Governance Forum.

L’Unione europea ha accettato la sfida mettendosi in prima linea per la tutela del 30% dei mari entro il 2030 e la promozione di una crescita economica sostenibile che tenga conto delle risorse che la natura ci offre, garantendo così alle future generazioni una risposta concreta alle sfide climatiche e ambientali dei prossimi anni.

La strategia dell’UE per arrestare la perdita di biodiversità marina

l’Unione europea si impegna a ripristinare gli ecosistemi degradati attraverso la “Strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030”, con l’obiettivo di proteggere almeno il 30% degli oceani e dei mari entro il 2030 e di riqualificare le coste in stato di degrado. Un traguardo a cui saranno destinati ben 20 miliardi di euro all’anno, garantiti da fondi europei, nazionali e privati. L’UE darà priorità a soluzioni a somma positiva quali l’energia marina e l’eolico in mare per consentire anche la rigenerazione degli stock marini e incrementare gli utili annuali dell’industria dei prodotti ittici di oltre 49 miliardi di euro.

Inoltre, il 12 maggio, la Commissione europea ha adottato il piano d’azione “Azzerare l’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo” entro il 2050. Non solo l’inquinamento è la principale causa ambientale dello sviluppo di malattie mentali e fisiche e di morti premature, ma riduce drasticamente la capacità degli ecosistemi di reagire al cambiamento climatico. Per questo, tra gli obiettivi previsti dal piano rientra la riduzione del 50% dei rifiuti plastici in mare e del 30% delle microplastiche nell’ambiente, prevedendo una revisione delle norme relative alla qualità delle acque dell’UE.

Fondamentale è poi il nuovo approccio proposto dalla Commissione alla cosiddetta “blue economy”, vale a dire tutte le industrie e i settori economici connessi agli oceani, ai mari e alle coste: dalla marina mercantile al turismo costiero, fino alla pesca, all’energia offshore e alla biotecnologia. Tutte fonti essenziali di cibo, salute e tempo libero che occupano direttamente 4,5 milioni di persone e generano un fatturato di oltre 650 miliardi di euro. L’UE opera affinché questi settori strategici riducano in modo significativo il proprio impatto ambientale e climatico, contribuendo piuttosto con energie rinnovabili, imballaggi senza plastica, alimenti a basso impatto, al raggiungimento degli obiettivi del Green Deal europeo. La transizione verde della blue economy sarà favorita dal nuovo Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura.

Photo by Douglas Bagg on Unsplash

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