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Koala, giaguaro ma anche capre: adottare animali per salvare l’ambiente

Entro il 2050 i koala e gli orsi polari potrebbero non esserci più, nel Sud-est asiatico oltre 12 milioni di trappole letali stanno uccidendo le tigri e le loro prede; in Italia l’orso bruno marsicano è in pericolo di estinzione e nel mondo si contano solo 2.000 panda liberi. E’ la fotografia impietosa che diffonde con allarme il WWF, proponendo con campagne ormai storiche di adottare uno degli animali a rischio estinzione, magari come dono alternativo per il periodo delle feste natalizie, ma un’idea sempre possibile tutto l’anno per compleanni e altre ricorrenze di rito. 

Basta andare sul sito alla pagina adozioni, cliccare sull’animale scelto, magari un bel giaguaro o un elefante, e scoprire un po’ di informazioni sul suo conto. Alla fine si clicca su ‘adotta ora’ e con una donazione minima si ottiene un kit, anche digitale, e la possibilità di personalizzare il regalo. E’ un modo per sostenere i progetti del WWF per la tutela degli animali a rischio a causa di inquinamento, commercio illegale, distruzione di habitat.

Cure di primo soccorso per i cuccioli feriti dai bracconieri, bonifica dei territori dalle trappole, formazione di ranger per attività di presidio e sorveglianza, indagini digitali per arginare il fenomeno del commercio di specie sulle piattaforme online sono solo alcune delle attività che l’organizzazione ambientalista realizza grazie alle donazioni. 

Quella dell’adozione simbolica di un animale è un’iniziativa promossa anche da altre organizzazioni ed enti, come la LAV o parchi naturali come, ad esempio, il Bioparco di Roma che ospita 1300 animali di 200 differenti specie. Ma non solo. 

Ci sono piccole fattorie italiane, anche didattiche, che propongono l’adozione a distanza di animali tipici, magari una semplice capretta, per difendere così il Made in Italy sotto attacco. Basta andare su uno dei tanti siti e scoprire che si può adottare una capra da 1 a 6 mesi, con il beneficio di poter usufruire di prodotti caseari bio, direttamente dalle Alpi. Per 1 mese di adozione si avrà la foto della capretta, l’attestato, 1 robiola e 1 kg di mozzarella. Per 6 mesi 8 robiole, 4 kg di mozzarelle ma anche formaggio Single Malt e altro ancora. Solo 46 euro per un mese, 430 per sei. (https://www.bbuono.it/adozione-capra-a-distanza/ [1]). 

Quando si pensa all’adozione di animali non si deve per forza approdare quindi a mete esotiche, immaginando animali quasi mitologici a rischio sparizione, ma anche a qualcosa di più vicino e a un contributo che potremmo definire ‘circolare’. A quella conservazione dell’ambiente che oltre alla vita sana degli animali arriva anche sulle nostre tavole imbandite, nelle nostre pance. E quindi a quel business di qualità che è, ad esempio, l’anima del nostro Made in Italy, pesantemente minacciato da un cattivo commercio globale. Basta adottare una capra e scegliere un modo diverso di acquistare cibo e dare così un contributo tangibile all’ambiente e all’economia che ci convive in equilibrio.  Del resto mutuando la celebre affermazione del filosofo Feuerbach ‘siamo ciò che mangiamo’, ‘siamo anche ciò che facciamo e ciò in cui crediamo’. E quindi, perché no, al prossimo San Valentino invece dei carati si potrà regalare un giaguaro o una bella capretta alpina. 

*Foto dal sito WWF Italia