Roma. Il Premio Donne Pace Ambiente “WangariMaathai” arriva alla sua VII edizione

“La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace”

Roma – Il 6 marzo 2018 alla Casa Internazionale delle Donne di Roma, come consuetudine dal 2012, verrà riconosciuto l’impegno delle donne in prima linea per la tutela del territorio e del diritto alla salute attraverso l’assegnazione del Premio Donne Pace Ambiente “WangariMaathai”. L’iniziativa, promossa per il settimo anno consecutivo dall’Associazione A Sud Ecologia e Cooperazione ONLUS in collaborazione con la Casa Internazionale delle Donne di Roma (e per il quarto anno consecutivo patrocinata dalla Camera dei Deputati), prevede la premiazione di quattro attiviste che si sono distinte in altrettante battaglie popolari in Italia e un premio speciale alla Casa Internazionale delle Donne di Roma. Quest’ultimo è stato ideato per sostenere una realtà che è punto di riferimento politico, sociale e culturale di tutte le donne, risorsa imprescindibile della città, uno spazio animato e dedicato alle donneche ad oggi rischia lo sfratto da parte del Comune di Roma.

Perché è stato istituito un premio per le donne in difesa dell’ambiente?

Alla base di tale decisione, vi è l’impegno sociale dell’Associazione A Sud di dare testimonianza e un riconoscimento istituzionale alle donne impegnate in Italia nelle battaglie in difesa della pace, dei diritti di genere e dell’ambiente. A ridosso delle celebrazioni dell’8 marzo, il Premio Donne Pace Ambiente “WangariMaathai” è un’occasione per dare risalto e visibilità a situazioni troppo spesso sconosciute, nelle quali il pericolo numero uno che corrono le attiviste premiate è proprio l’invisibilità a cui sono sottoposte. Inoltre, attraverso il patrocinio di un’importante istituzione come la Camera dei Deputati, può essere effettuata anche un’efficacie opera di sensibilizzazione dei rappresentanti istituzionali e della cittadinanza.

Le donne sono sempre più impegnate nelle questioni ambientali e di genere, le prime a schierarsi in prima linea e a battersi in difesa della terra contro gli impatti e disastri ambientali. Donne e ambiente è d’altronde un binomio ricorrente nella storia recente. L’esempio per eccellenza è Wangari Muta Maathai, colei a cui è stato dedicato il premio. È stata la prima donna africana a ricevere nel 2004 il premio Nobel per la pace. Ha lottato per più di 30 anni in difesa dei diritti delle donne e dell’ambiente e ha contribuito in maniera significativa alla democratizzazione della sua nazione, il Kenya, fino alla sua morte il 25 settembre 2011. Le sue parole durante la cerimonia di premiazione risuonano e vivono ancora di un’attualità e concretezza incredibile: «Non ci può essere pace senza sviluppo sostenibile e non ci può essere sviluppo senza uno sfruttamento sostenibile dell’ambiente. La protezione dell’ecosistema deve essere considerata un mezzo per garantire la pace, in Paesi dove la scarsità delle risorse genera inevitabilmente instabilità politiche e sociali».

Il 6 marzo 2018, alle 18.00, quattro donne come Wangari Muta Maathai riceveranno i premi aria, acqua, terra e fuoco. Chissà se lo spirito dell’eroina iridata porterà ispirazione a queste giovani donne e a tutti noi per la difesa di un bene comune troppo spesso dimenticato e forse un po’ troppo maltrattato.

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